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Funivia Doganaccia-Corno alle Scale: “Non rovinate il paesaggio immortalato dai Macchiaioli”

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Il lago Scaffaiolo

Le associazioni ambientaliste compatte nel chiedere lo stop al progetto: “Luoghi miracolosamente preservati saranno irrimediabilmente compromessi”. 

 

Redazione
7 maggio 2024

SAN MARCELLO PISTOIESE (Pt)La costruzione della nuova funivia Doganaccia-Corno alle Scale rovinerà per sempre uno dei paesaggi appenninici più suggestivi, dipinto anche dai Macchiaioli nel 1861 e fino a oggi rimasto inalterato. È un progetto costoso e inutile che va fermato.
A lanciare questo appello è il comitato “Un altro Appennino è possibile – versante toscano”, nato a Pistoia nel luglio 2023 e promosso da Italia Nostra sezione Toscana, Legambiente Pistoia, Touring Club Italiano-Consoli della Toscana, Italia Nostra sezione Valdinievole e sottosezione di Pistoia, Lipu-sezione di Pistoia. Vi hanno aderito decine fra associazioni e comitati locali.
Il faraonico progetto prevede di costruire ex novo un’altra funivia, a vantaggio degli sciatori, per avvicinarsi dalla Doganaccia al Lago Scaffaiolo. La Provincia di Pistoia ha puntato molto su quest’intervento e appare decisa a realizzarlo. Tra chi ha detto “no” alla grande opera, già finanziata con quasi 16 milioni di euro, figurano tutte le principali associazioni ambientaliste (Legambiente, WWf, Lipu, Italia Nostra, Club Alpino Italiano) e una miriade di associazioni e comitati.
Riportiamo qui di l’appello per lo stop al progetto che il comitato ‘Un altro Appennino è possibile’ inoltrerà alle istituzioni. Lo si può sottoscrivere inviando una mail a: unaltroappennino.toscana@gmail.com

La stazione di arrivo della nuova funivia (immagine dallo studio di fattibilità)
La stazione di arrivo della nuova funivia (immagine dallo studio di fattibilità)

Intendiamo esprimere la nostra profonda preoccupazione per il futuro del paesaggio appenninico toscano, un patrimonio di inestimabile valore che si estende dal Passo della Croce Arcana al Monte Spigolino, dal Passo della Calanca al Lago Scaffaiolo.
Questo territorio, che ha ispirato artisti e scienziati per secoli, è ora minacciato dal progetto della “Nuova Funivia Doganaccia – Corno alle Scale”, che comporterebbe un completo stravolgimento dell’area, sconfessando tra l’altro il vigente Piano d’indirizzo Territoriale della Regione Toscana, che vieta la costruzione di nuovi impianti di risalita.
Le caratteristiche naturali di questi luoghi, ancora miracolosamente preservate, rischiano di essere irrimediabilmente compromesse.

La letteratura, con le sue storie e leggende, ha reso magici questi paesaggi: nei secoli il loro fascino ha catturato l’attenzione di personaggi quali Giovanni Boccaccio e più recentemente, tra ‘800 e ‘900, Giuseppe Giusti e Renato Fucini.
La scienza, attraverso le ricerche di Gian Giacomo Cassini nel ‘600 e Lazzaro Spallanzani nel ‘700, ha sfatato miti e leggende ancestrali nate intorno alle vette dell’Appennino Toscano e del Lago Scaffaiolo, mantenendo però vivo l’immaginario collettivo.
L’arte ha immortalato quegli stessi luoghi, con le opere di Raffaello Sernesi e Odoardo Borrani, giovani pittori che nell’estate del 1861, nel “momento aureo della macchia”, ritrassero le alture appenniniche viste da Pian dei Termini (San Marcello Pistoiese) inserendole per sempre nell’”Iconografia del paesaggio toscano”.
Il mondo accademico ha riconosciuto l’importanza naturalistica dell’area, contribuendo a classificarla, dagli anni ’90 del 1900, come area NATURA 2000 di valenza europea, oggi anche Zona Speciale di Conservazione.
La cinematografia, attraverso opere come i film “Una gita scolastica” di Pupi Avati e “La fine è il mio inizio” di Jo Baier, tratto dall’omonimo libro di Tiziano Terzani, ha celebrato la bellezza e l’ispirazione che questi paesaggi offrono.

In ultimo ricordiamo che nel 2022 il Parlamento italiano ha modificato l’articolo 9 della Costituzione, introducendovi il principio della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni.
Oggi tutto questo rischia di essere compromesso: con totale spregio e ignoranza del passato, si lascia spazio all’arroganza di scelte incapaci di vedere oltre il proprio “particulare”.

La montagna non può essere asservita a un modello consumistico urbano, assimilata a un “parco dei divertimenti” usa e getta; il cambiamento climatico mette in crisi il turismo bianco, e con esso l’atteggiamento subalterno di chi vede le grandi opere dall’impatto devastante come la soluzione miracolistica per il proprio territorio. In nome della ricerca di un falso progresso economico si sacrifica ciò che ha nutrito l’anima e lo spirito per secoli, impedendo alle future generazioni di trarne uguale beneficio.

Per tutti questi motivi chiediamo con urgenza di fermare il progetto della funivia, che cancellerebbe per sempre le caratteristiche uniche di questo territorio.
Con fiducia nella Vostra sensibilità e nel rispetto dei valori che tutti noi condividiamo, vi chiediamo di agire per la preservazione di questo patrimonio naturale e culturale.

Raffaello Sernesi, pastura in montagna (1861)
Raffaello Sernesi, pastura in montagna (1861)

 

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