Rifiuti e riciclo

Fridays For Future Firenze: al banco gastronomia portate i contenitori da casa

Foto dalla pagina Facebook di Fridays for future Firenze
Foto dalla pagina Facebook di Fridays for future Firenze
Una piccola provocazione per sollecitare soluzioni alternative alla plastica monouso: “Non ve li faranno usare ma riuscirete a far riflettere sempre più persone”.

 

di Gabriella Congedo

FIRENZE – Ormai si parla talmente tanto di lotta alla plastica che è facile illudersi di aver ottenuto qualche risultato. Ma poi basta entrare in un qualunque supermercato e guardarsi intorno per rendersi conto che, haimè, siamo ancora all’anno zero.
I luoghi della grande distribuzione sono un monumento alla plastica monouso. È difficile fare la spesa senza ritrovarsi, una volta a casa e svuotate le borse, con grandi quantità di inutili imballi da buttare. La recente – e molto pubblicizzata – decisione di una nota catena che ha eliminato dagli scaffali piatti, bicchieri e posate non compostabili è meglio di niente, ma non basta.

Fridays for future_contenitori da casaChe fare per cambiare questo sistema perverso? Ci stanno provando gli attivisti di Fridays For Future Firenze che hanno lanciato una piccola provocazione: negli ultimi due venerdì hanno chiesto al banco gastronomia di alcuni supermercati Coop ed Esselunga di essere serviti nei contenitori di vetro (puliti) portati da casa. La risposta è stata che non è possibile per via delle norme HACCP, quelle procedure obbligatorie che servono a garantire la salubrità degli alimenti e prevenire i rischi di contaminazione. Così per comprare un etto di ricotta fresca o delle olive sfuse bisogna beccarsi pure la vaschetta di plastica; e ogni giorno in tutti i supermercati e i negozi di alimentari tantissime persone acquistano prodotti freschi avvolti nella plastica monouso.

Chi sta al banco non c’entra, bisogna puntare in alto: “Abbiamo preso i contatti delle dirigenze dell’Esselunga e della Coop – spiegano da Fridays For Future Firenze – per provare a collaborare per cambiare la normativa attuale e rendere possibile l’uso dei contenitori portati da casa (come viene fatto nei Carrefour di Francia e Belgio) oppure, nel caso in cui questo non fosse possibile, per trovare soluzioni alternative alla plastica monouso che siano meno dannose per il nostro pianeta e tutti gli esseri viventi che lo abitano (noi compresi)”.

Nel frattempo, sperando che le risposte non tardino, qualcosa ognuno di noi può fare per sollecitare un po’ d’attenzione e accorciare i tempi: “Vi invitiamo a provare anche voi ad andare in supermercati e negozi alimentari con i vostri contenitori. Non vi serviranno nei contenitori portati da casa, ma riuscirete a far riflettere sempre più persone sui problemi causati dalla plastica monouso e probabilmente soluzioni alternative arriveranno più velocemente. Dobbiamo cambiare sistema, ma anche la nostra mentalità, perché non abbiamo un pianeta B”.

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