Una piccola provocazione per sollecitare soluzioni alternative alla plastica monouso: “Non ve li faranno usare ma riuscirete a far riflettere sempre più persone”.
di Gabriella Congedo
FIRENZE – Ormai si parla talmente tanto di lotta alla plastica che è facile illudersi di aver ottenuto qualche risultato. Ma poi basta entrare in un qualunque supermercato e guardarsi intorno per rendersi conto che, haimè, siamo ancora all’anno zero.
I luoghi della grande distribuzione sono un monumento alla plastica monouso. È difficile fare la spesa senza ritrovarsi, una volta a casa e svuotate le borse, con grandi quantità di inutili imballi da buttare. La recente – e molto pubblicizzata – decisione di una nota catena che ha eliminato dagli scaffali piatti, bicchieri e posate non compostabili è meglio di niente, ma non basta.
Che fare per cambiare questo sistema perverso? Ci stanno provando gli attivisti di Fridays For Future Firenze che hanno lanciato una piccola provocazione: negli ultimi due venerdì hanno chiesto al banco gastronomia di alcuni supermercati Coop ed Esselunga di essere serviti nei contenitori di vetro (puliti) portati da casa. La risposta è stata che non è possibile per via delle norme HACCP, quelle procedure obbligatorie che servono a garantire la salubrità degli alimenti e prevenire i rischi di contaminazione. Così per comprare un etto di ricotta fresca o delle olive sfuse bisogna beccarsi pure la vaschetta di plastica; e ogni giorno in tutti i supermercati e i negozi di alimentari tantissime persone acquistano prodotti freschi avvolti nella plastica monouso.
Chi sta al banco non c’entra, bisogna puntare in alto: “Abbiamo preso i contatti delle dirigenze dell’Esselunga e della Coop – spiegano da Fridays For Future Firenze – per provare a collaborare per cambiare la normativa attuale e rendere possibile l’uso dei contenitori portati da casa (come viene fatto nei Carrefour di Francia e Belgio) oppure, nel caso in cui questo non fosse possibile, per trovare soluzioni alternative alla plastica monouso che siano meno dannose per il nostro pianeta e tutti gli esseri viventi che lo abitano (noi compresi)”.
Nel frattempo, sperando che le risposte non tardino, qualcosa ognuno di noi può fare per sollecitare un po’ d’attenzione e accorciare i tempi: “Vi invitiamo a provare anche voi ad andare in supermercati e negozi alimentari con i vostri contenitori. Non vi serviranno nei contenitori portati da casa, ma riuscirete a far riflettere sempre più persone sui problemi causati dalla plastica monouso e probabilmente soluzioni alternative arriveranno più velocemente. Dobbiamo cambiare sistema, ma anche la nostra mentalità, perché non abbiamo un pianeta B”.
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