Attiravano gli animali con grandi quantità di cibo e li facevano ingrassare per poi cacciarli e vendere la carne. Sono stati scoperti dai volontari della Lega Abolizione Caccia.
Redazione
GROSSETO – Attiravano i cinghiali nei campi con grandi quantità di cibo e continuavano a nutrirli per mesi. Lo scopo, farli ingrassare alla svelta e tenerli sotto controllo per poterli poi abbattere all’apertura della caccia e guadagnare vendendo la carne.
Altri quattro cacciatori sono stati denunciati dalla LAC (Lega Abolizione Caccia) sezione Toscana per foraggiamento abusivo di cinghiali (Legge 221 del 2015). Rischiano l’arresto da due a sei mesi o un’ammenda da 516 a 2.064 euro.
I volontari della LAC, avvisati dalle segnalazioni dei cittadini, si sono appostati ripetutamente da agosto a novembre documentando le manovre illegali con foto e filmati. Infine, prove alla mano, è partita la denuncia all’Autorità giudiziaria.
Si trattava, spiegano dalla LAC Toscana, di un vero e proprio allevamento abusivo a cielo aperto dove gli animali, a tutte le ore del giorno e della notte, si nutrivano del cibo portato dai cacciatori.
Solo nel Grossetano negli ultimi mesi sono stati una decina i cacciatori denunciati per foraggiamento abusivo di cinghiali. Dietro sembra esserci una vera e propria organizzazione, come spiega Raimondo Silveri presidente della LAC Toscana: “Tutti i fermati sono appartenenti a squadre di caccia, ciascuna con un proprio territorio assegnato”.
Sul fatto che i cinghiali in Toscana siano troppi non ci sono dubbi. È una storia che parte da lontano e i cacciatori hanno in questo responsabilità pesanti. “Non dimentichiamo che dagli anni ’60 – aggiunge Silveri – quando i cinghiali autoctoni erano ormai quasi estinti, i cacciatori hanno introdotto sottospecie diverse dall’originaria, molto più prolifiche e di maggior dimensione, a scopo venatorio. Oggi, solo in Regione Toscana, sono oltre 100 gli allevamenti di ungulati, la maggior parte a scopo di ripopolamento. E poi diamo la colpa ai cinghiali se sono troppi, o causano danni all’agricoltura o sono coinvolti in incidenti stradali”.
Fonte: Lega Abolizione Caccia sezione Toscana
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