L’associazione ambientalista, tra i promotori della legge, denuncia l’impasse burocratica nell’applicazione dell’unico decreto attuativo emanato.
di Iacopo Ricci
19 settembre 2024
I fiumi italiani continuano a essere corsie privilegiate di tonnellate di rifiuti e gli interventi previsti dalla “Legge Salvamare” rimangono in standby, in attesa di bandi mai emanati. Lo denuncia la Fondazione Marevivo, che di questa legge è stata tra i principali promotori.
Il problema, come sempre, è la burocrazia. La legge n. 60 del 2022 all’articolo 6 prevede infatti lo stanziamento di quasi 6 milioni di euro, ripartiti in tre annualità (2024, 2025, 2026), da destinare ai sette distretti idrografici italiani per la raccolta dei rifiuti galleggianti dai fiumi ma nulla finora è stato realmente fatto. “Questo ha il sapore della beffa visto che si tratta dell’unico decreto attuativo emanato della Legge Salvamare – commenta l’associazione.
Intanto il tempo passa visto che gli interventi strutturali dovrebbero essere ultimati tassativamente entro il 2026. Il decreto prevede tra l’altro che le Autorità di bacino distrettuali inviino al ministero dell’Ambiente una relazione annuale con le spese sostenute per gli interventi e le opere realizzate. Se l’avanzamento annuale non arriva almeno al 70% delle risorse stanziate per ogni annualità l’erogazione per le annualità successive è annullata.
La sola regione che si sta adoperando per concretizzare le opportunità offerte dalla legge Salvamare, fa sapere Marevivo, è la Sicilia. Per il resto meglio stendere un velo pietoso. È triste dover constatare come a più di due anni dalla sua entrata in vigore questa legge tanto attesa e salutata con entusiasmo da tutti gli ambientalisti si sia impantanata nell’inerzia della burocrazia. Intanto cumuli di plastica e rifiuti continuano a scorrere indisturbati nei fiumi d’Italia e confluiscono direttamente in mare.
“Pochi giorni fa – racconta il segretario generale di Marevivo Raffaella Giugni – dalla sede di Marevivo sul Tevere si assisteva alla scena surreale dello scorrere di frigoriferi, cassettiere, pneumatici e lavatrici lungo le acque del fiume, a dimostrazione dell’urgenza non più prorogabile di installare al più presto ulteriori barriere in vista della stagione invernale e dell’intensificarsi delle piogge che porterà sempre più rifiuti nei corsi d’acqua”.
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