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Firenze, dopo quattro anni riapre il Parco di Villa il Ventaglio

Foto Comune di Firenze
Foto Comune di Firenze

Finanziato dalla Fondazione CR Firenze il recupero del grande polmone verde progettato da Giuseppe Poggi. Il parco era chiuso dal 2014 a causa della mancanza fondi per la manutenzione.

FIRENZE – Dopo quattro anni di lavori un grande polmone verde è stato restituito alla città. Grazie all’intervento di recupero finanziato dalla Fondazione CR Firenze, il Parco di Villa il Ventaglio a Firenze (cinque ettari) da stamani 4 giugno è riaperto al pubblico.
La storica area verde, tra le più importanti di Firenze, era chiusa dal luglio del 2014 per decisione dell’allora Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Firenze. Il motivo, la mancanza dei fondi necessari per la manutenzione dei cinque ettari che si estendono sulla collina delle Forbici. Da allora è rimasta fruibile solo la zona del pratone, di circa un ettaro.

Progettato e realizzato da Giuseppe Poggi a metà dell’Ottocento, il parco anticipa nel modello compositivo del giardino romantico all’inglese le soluzioni poi adottate per il Viale dei Colli. Il viale che lo attraversa e risale dolcemente la collina delle Forbici è nuovamente percorribile per l’intero tratto di circa un chilometro. Adesso lungo il percorso, liberate dagli arbusti, si possono ammirare le innumerevoli specie botaniche tra i disegni geometrici delle siepi potate: l’antico glicine sotto il muro perimetrale della villa, le rose antiche, vecchi e giovani esemplari di gelsi, il monumentale cedro del libano e il grande tasso sugli ultimi tornanti nei pressi della villa, il cotogno giapponese e la spirea che decorano il laghetto in mezzo al grande prato del giardino.

Ventaglio_2Un po’ di storia
In origine si trovava in questo luogo, già nel Quattrocento, una casa da oste con podere, che offriva l’opportunità di una sosta ai pellegrini che da Porta a Pinti si recavano a San Domenico di Fiesole. L’edificio appartenne prima ai Brancacci, poi ai Salvetti, che lo trasformarono in “Casa da signore e lavoratore”, tenendolo fino ai primi del Seicento. Successivamente la proprietà passò ai Bardi e agli Usimbardi e quindi a numerose altre famiglie, sino alla vendita nel 1824 al conte milanese Giuseppe Archinto. Egli incaricò l’architetto Giuseppe Poggi di ristrutturare e ampliare la proprietà. Venne realizzata la Villa in stile neoclassico e con la collaborazione del giardiniere e botanico Attilio Pucci il podere a gelsi e olivi fu trasformato nell’attuale parco romantico. I lavori di movimento di terra durarono fino al 1856; successivamente furono piantati gli alberi (tigli, olmi, ippocastani, bagolari) creando scorci e prospettive che sfruttano il contrasto tra le grandi masse arboree e le ampie superfici a prato. Un elemento caratterizzante è il laghetto romantico, con isoletta e ponticello, nel pratone di ingresso. Dopo l’acquisizione allo Stato, i lavori di restauro condotti dalla Soprintendenza tra il 1983 ed il 1985 hanno conservato integralmente i valori paesaggistici e ambientali del parco storico.

Fonte: Comune di Firenze

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