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Firenze, 1150 alberi saranno abbattuti per far passare la tramvia. La Lipu alla nuova Giunta: “Ripensateci”

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Viale Giovine Italia (foto Lipu Firenze)

Per l’associazione le compensazioni non bastano: “Davvero quella scelta di tracciato con il sacrificio di tanti alberi era l’unica soluzione?”.

 

27 luglio 2024

FIRENZEPer le nuove linee tramviarie Libertà-Bagno a Ripoli, Leopolda-Piagge e Piagge-Campi Bisenzio si prevede l’abbattimento di 1.150 grandi alberi sui viali di circonvallazione. I dati sono stati forniti dall’assessore comunale alle Grandi infrastrutture e alla Mobilità Stefano Giorgetti. Un danno enorme all’equilibrio ecosistemico della città, asserisce Lipu Firenze nella seguente nota, tanto più che le compensazioni offerte – con alberi giovani messi a dimora in altre zone, in gran parte fuori Comune – non risolveranno il problema. Se non è possibile tornare indietro sulle scelte fatte almeno, chiede l’associazione ambientalista, si tolga l’asfalto e si piantino alberi in strade limitrofe.

L’estate feroce riscalda l’asfalto e rimbalza sui muri degli edifici, le persone camminano ricercando l’ombra delle case e degli alberi che costeggiano le strade. Il solo pensiero che ben più di mille grandi bagolari e tigli dei viali di circonvallazione saranno presto abbattuti per far passare la tramvia sconforta con la sensazione precisa di una perdita. Durante le ondate di calore sarà netta la perdita del miglioramento del microclima dovuto all’ombra e umidità e in conseguenza anche dei benefici per la salute psico-fisica dei cittadini di tutta Firenze, ma soprattutto di chi abita o lavora nei tratti interessati dai tagli.
Il valore degli alberi per la qualità della vita è oggi concetto acquisito e fatto proprio da molti.

La compensazione sui numeri, è ormai consolidato, non risolve sia perché gli alberi giovani offrono benefici 10-100 volte inferiori rispetto a quelli maturi (occorreranno decenni per avere le stesse prestazioni) sia perché non sono messi a dimora nella stessa zona ma in gran parte, in questo caso, addirittura fuori Comune. Necessitano al contrario azioni efficaci contro il caldo e conservare e aumentare le aree verdi urbane è uno dei modi migliori per avere benefici a lungo termine utili per affrontare la sfida climatica.

La Lipu ha di recente fatto appello all’ANCI di intervenire sui Comuni per sollecitare “un cambio di strada in tema di gestione del verde urbano ad oggi condotta in gran parte in violazione delle norme e in modo gravemente improprio, con danni alla biodiversità e in special modo alla riproduzione degli uccelli”. Richiama anche “le scelte urbanistiche discutibili che non includono la biodiversità nella pianificazione”.

Il quadro normativo si è arricchito di recente con l’approvazione della Restoration Law, osteggiata da alcuni ma ormai da molti considerata urgente per la necessità di rispettare la natura perché l’uomo, dal primo all’ultimo dei suoi respiri, ha bisogno dell’ossigeno prodotto dalle piante.
Altro tema ricorrente sui media è la Forestazione Urbana: per prima cosa significa conservare quello che c’è e aumentare gli spazi verdi intesi come aree di alberi, arbusti e siepi e non solo filari lungo le strade.

Firenze con le nuove linee di tramvia continua a non tener conto di ciò che ha di valore ambientale nonché storico paesaggistico: davvero quella scelta di tracciato con il sacrificio di tanti alberi era l’unica soluzione per la mobilità di Firenze? Cosa è possibile fare oggi?

Se non è possibile tornare indietro sul tracciato e le scelte tecniche allora sarebbe opportuno un atto di coraggio e che le compensazioni fossero contigue, anche immaginando di togliere l’asfalto e piantare alberi e arbusti in strade limitrofe rendendole pedonali con una diversa distribuzione del traffico viario. Una città più sostenibile, capace di resistere alle ondate di calore sempre più intense e frequenti, richiede di diminuire le superfici costruite e dare spazio al verde urbano e alla biodiversità dove specie diverse di piante e animali, insetti, farfalle, uccelli e altri animali sanno riprendersi i luoghi appena un po’ rinaturalizzati.
(Lipu Firenze)

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