È il terzo anno consecutivo che il rarissimo rapace è tornato a riprodursi nell’Oasi del Wwf. A breve un’altra schiusa nella riserva di Orti Bottagone.
ORBETELLO (Gr) – Primo fiocco rosa per la coppia di falchi pescatori dell’Oasi WWF Laguna di Orbetello. La schiusa è avvenuta nella notte del 28 aprile. Ancora una volta la coppia formata da Mora, una bellissima francese nata sulle scogliere della Corsica nel 2015, e Orbetello, un maschio di cui non si conosce l’origine, perché privo di anelli, ha coronato il suo sogno.
E’ la terza volta consecutiva che la coppia si riproduce nell’Oasi di Orbetello, utilizzando il nido artificiale realizzato dal WWF molti anni prima; seguirà nei prossimi giorni la nascita di altri due piccoli “pescatori”. Il nido è attrezzato con un sistema di video che consente di osservare le immagini registrate sulla pagina Facebook delle Oasi WWF e del “Progetto falco pescatore”. La schiusa di Orbetello segue quelle avvenute nei giorni scorsi nei nidi della Riserva Naturale Diaccia Botrona, sempre in provincia di Grosseto. Niente male per una specie che fino ad alcuni decenni fa era data per estinta in Italia.
Ma Orbetello non è l’unica Oasi WWF inserita nel progetto falco pescatore: c’è un altro nido nella Riserva del Padule Orti Bottagone (Piombino). La cova è iniziata il 3 aprile e si prevede la schiusa di uno o più uova nei prossimi giorni. Inoltre molti giovani di falco, tornando dall’Africa, fanno spesso sosta in un’altra Oasi del WWF, quella di Persano, in Campania, sul fiume Sele.
Il falco pescatore, specie particolarmente protetta inserita nell’allegato 1 della Direttiva UE “Uccelli”, svernava spesso nell’Oasi di Orbetello, terreno di caccia ideale per il rapace, ma solo di recente è tornato a nidificare, nella primavera del 2018, quando nacquero 3 pulcini proprio grazie a Mora, ai quali i bambini dei Panda Club, le classi associate al WWF, hanno dato i nomi di Olly, Olaf.
I falchi pescatori si nutrono esclusivamente di pesci che catturano con le loro picchiate sul pelo dell’acqua grazie ai potenti artigli e sono dei grandi migratori. Mora, alla quale è stato applicato nel 2016 un GPS, è stata in grado di volare nel Mediterraneo per circa 1.000 km in un solo giorno.
“Siamo felici e orgogliosi che l’Oasi WWF di Orbetello sia una casa sicura e accogliente per il falco pescatore – ha detto Donatella Bianchi, presidente WWF Italia –. Ora attendiamo la schiusa delle altre 2 uova e guardiamo con fiducia alla ripresa di una specie straordinaria, data per estinta in Italia 40 anni fa e che oggi grazie a un progetto di conservazione Made in Italy è tornata a nidificare in Maremma”.
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