I nostri mari e laghi sotto attacco per l’inquinamento: risultati sconfortanti dall’ultimo monitoraggio di Legambiente-Goletta Verde.
di Sandro Angiolini
“Chiare, fresche et dolci acque,
ove le belle membra
pose colei che sola a me par donna”
Così iniziano le parole di una famosa canzone scritta circa 7 secoli fa da uno dei più grandi poeti italiani (Francesco Petrarca). Dopo il mio precedente articolo sugli incendi (leggi qui) la settimana è rimasta “calda” sotto vari punti di vista.
In questo senso non sorprende il pronunciamento arrivato dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), l’agenzia federale statunitense che studia lo stato degli oceani e del clima: luglio 2021 è stato il mese più caldo in assoluto della storia del nostro pianeta, perlomeno da quando registriamo con precisione le temperature. Con buona pace di tutti coloro (e non sono pochi) che continuano a negare il cambiamento climatico in atto. Cos’altro occorra per smuovere certe menti e per agire in modo ancora più urgente rimane un mistero…
Preferisco però soffermarmi più a lungo su un’altra recente notizia di carattere ambientale di questa settimana. È uscito il rapporto annuale di Legambiente – Goletta Verde sullo stato di salute dei nostri mari e laghi. Sono 30 anni che quest’associazione effettua un monitoraggio indipendente della qualità delle acque, anche su segnalazioni di casi da parte di singoli cittadini.
Risultato sconfortante: su 389 punti campionati 1 ogni 3 è risultato oltre i limiti di legge. Situazione particolarmente critica alle foci dei fiumi: inquinate nel 58% dei casi. E persistono i malati cronici: 32 punti monitorati in 13 regioni risultano inquinati da oltre 10 anni (evidentemente i loro amministratori hanno altro a cui pensare, e preferiscono investire le loro risorse altrove). Le situazioni più critiche sulla depurazione riguardano Sicilia, Lombardia, Campania, Calabria e Lazio, che da sole generano l’80% del carico complessivo dell’inquinamento. Il dato tuttavia più scioccante è che, ancora oggi, circa il 40% dei nostri reflui fognari non viene adeguatamente depurato!
E in Toscana come siamo messi? Poco meglio della preoccupante media nazionale: sui 20 campioni analizzati in Toscana 10 risultavano inquinati o fortemente inquinati. Tra questi ultimi la foce del torrente Carrione a Carrara, la foce del Lavello e la foce del Brugiano a Massa, la foce del Fosso Motrone e quella dell’Abate in provincia di Lucca; la foce dello scarico presso via Salivoli a Piombino, la foce del Gora a Follonica e il campione raccolto presso la spiaggia del Moletto del Pesce a Marciana Marina, sull’Isola d’Elba. Se i prelievi fossero stati condotti ad agosto questi dati sarebbero stati probabilmente peggiori a causa dell’afflusso massiccio di turisti.
L’assessore regionale all’Ambiente Monia Monni che ne dice?
OLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.
Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.
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