Oltre la siepe - di Sandro Angiolini

Epitaffio per un saggio: in memoria di Giorgio Ruffolo, il primo ministro dell’Ambiente

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Intellettuale impegnato in politica è stato uno dei primi (e dei pochi) a voler capire come coniugare sviluppo economico e salvaguardia delle risorse naturali.

 

di Sandro Angiolini
20 febbraio 2023

In media una volta l’anno mi tocca fare un’eccezione alla regola di evidenziare e commentare notizie di carattere ambientale che provengono dall’estero. Questa settimana è così, purtroppo per un motivo triste: se n’è andato, a quasi 97 anni di età, il primo ministro dell’Ambiente che ha avuto la Repubblica Italiana. Ma se n’è andato soprattutto uno dei primi (e dei pochi) economisti e politici che ha cercato di capire e di proporre come coniugare adeguatamente sviluppo economico e salvaguardia delle risorse naturali.

Esemplare, da questo punto di vista, il saggio che pubblicò nel 1986 per Laterza, intitolato “La qualità sociale”, che consiglio a tutti di leggere. Era soprattutto un economista per passione (la sua laurea era in Giurisprudenza), ma aveva anche una profonda sensibilità per le grandi questioni sociali e la voglia di impegnarsi nel cercare di risolverle tenendo conto dei limiti che l’ambiente spesso ci pone, in un contesto maledettamente complicato come quello italiano. Insomma: un vero intellettuale nel senso più bello e nobile del termine.

Per capire con che tipi di sfide si è confrontato conviene ricordare che quando divenne ministro era il 1987. Il disastro nucleare di Chernobyl era accaduto giusto l’anno prima, di cambiamento climatico nessuno parlava e l’attenzione dei media nei confronti dell’ambiente si concentrava sui problemi dell’inquinamento di aria e acqua: in termini di politica ambientale in Italia eravamo quindi poco dopo la preistoria. Tirare su un intero ministero in questo contesto non deve essere stato affatto facile. Ma Ruffolo credeva nella capacità della programmazione economica di funzionare per il bene del Paese e nella possibilità di migliorarne l’efficacia passando per una riforma del sistema capitalistico che proprio negli anni ’80 stava invece per segnare il suo apparente trionfo (si veda il crollo dell’URSS di lì a pochi anni).

Più di tutto credeva nella possibilità di riconciliare bisogni e attività individuali con quelle generali dell’intera società, in un rapporto di mutuo rispetto. Oggi mi sembra invece che si sia persa questa speranza.
Personalmente ci sono entrato in contatto circa una decina di anni fa, quando cercai di farlo intervenire a Siena per un dibattito, ma era ormai nella fase della vita in cui le energie si devono risparmiare. Se ne è andato un uomo saggio, e spero solo che molti continuino a leggere le tante belle pagine che ci ha lasciato, sempre attuali.

 

Sandro Angiolini_piccolaOLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.

Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.