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Energia blu dal mare: in autunno il secondo incontro in Toscana

Progetto-Maestrale
Il progetto europeo Maestrale studia le opportunità di sviluppo della “Blue Energy” nel Mediterraneo. Coinvolge 8 Paesi ed è coordinato dall’Università di Siena.

  

SIENA – Far conoscere e comprendere le potenzialità reali delle “blue energy“, le fonti di energia marina derivanti dal moto ondoso, dalle maree, dalle correnti e analizzare le soluzioni tecnologiche più avanzate per il suo sviluppo nel Mediterraneo sono al centro di MAESTRALE, un grande progetto internazionale di ricerca di cui è capofila l’Università di Siena, co-finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale dell’Unione Europea nell’ambito del programma Interreg MED.

MAESTRALE coinvolge 8 paesi mediterranei: Italia, Cipro, Croazia, Grecia, Portogallo, Slovenia, Spagna, Malta. Parte integrante del progetto è la nascita, in ciascuno dei paesi partner, dei cosiddetti Blue Energy Lab, laboratori che daranno vita a 20 progetti pilota che coinvolgeranno imprese locali, istituzioni e cittadini allo scopo di progettare una politica di sviluppo delle energie marine.

Al momento il 90% delle energie marine (Blue Energy-BE) vengono prodotte nel Nord Europa, mentre avrebbero enormi opportunità di sviluppo anche nel Mediterraneo, visto il grande potenziale energetico che questo mare può offrire (onde, maree, venti, correnti marine, alghe).

Dopo un primo incontro a Grosseto, adesso l’Università di Siena sta preparando un secondo Blue Energy Laboratory in autunno per approfondire gli impatti ambientali delle varie tecnologie. Su questo tema i ricercatori di Siena hanno condotto un sondaggio sui social media e alcuni portali di informazione specializzata sull’impatto ambientale percepito e conosciuto dai cittadini. In sostanza: i Toscani sarebbero disposti ad accettare impianti sulle loro coste?

Su un campione di 353 persone (quasi tutte toscane), il sondaggio ha dimostrato come il 93% conosca i cambiamenti climatici e ritenga importante agire in merito e circa il 50% abbia un’elevata conoscenza delle Blue Energy. La quasi totalità dei cittadini si è dichiarata favorevole all’installazione delle Blue Energy (77% con voto >8) manifestando però preoccupazioni sul possibile impatto ambientale. Dai risultati del sondaggio si ricava senza ombra di dubbio che l’accettabilità sociale, insieme alla minimizzazione dell’impatto ambientale e all’annullamento dei rischi sanitari, è una delle condizioni irrinunciabili e preliminari a qualunque progetto di sviluppo.

Fonte: ARPAT

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