Rifiuti e riciclo

Emergenza discarica di Podere Rota, pronta un’inchiesta pubblica?

Comitato discarica di Podere Rota a Terranuova Bracciolini, Toscana Ambiente.
Foto da pagina Facebook di Le vittime di Podere Rota.
Il gestore della discarica di Terranuova Bracciolini chiede l’ampliamento per i rifiuti speciali ma molti Comuni e cittadini si oppongono con forza.

 

di Marcello Bartoli

TERRANUOVA BRACCIOLINI (Ar) – La Regione sembra aver espresso la volontà di ampliare la discarica di Podere Rota dopo l’incontro tra l’ex ATO, oggi Aor (Area ottimale del Valdarno), i Comuni dell’area e l’assessore regionale all’Ambiente Monia Monni che ha confermato l’avvio di un procedimento autorizzativo  per un totale di 900 mila tonnellate da smaltire tra il 2022 e il 2027. Sette Comuni hanno però hanno però espresso piena contrarietà al progetto: San Giovanni Valdarno, Cavriglia, Montevarchi, Castelfranco-Piandiscò, Bucine, Capolona, Loro Ciuffenna. Due Comuni sono favorevoli: Terranuova Bracciolini, sede dell’impianto, e Castiglion Fibocchi.

Sull’ampliamento interviene il Comitato Vittime di Podere Rota: “Attualmente la gestione CSAI, azienda privata in co-gestione con il comune di Terranuova Bracciolini, ha chiesto l’ampliamento per i rifiuti speciali anche da fuori regione. Apparentemente sembra un’operazione solo privata se non fosse che si tratta di una società a partecipazione pubblica con in testa il Comune. A nulla sembrano valere le continue denunce della popolazione e le relazioni degli enti di controllo che evidenziano i problemi di questo impianto”.

Piuttosto decisa anche la posizione del sindaco di San Giovanni Valdarno, Valentina Vadi: “In Valdarno a partire  dagli anni 70 con la discarica a fuoco perenne di Santa Lucia, poi Tegolaia e Forestello a Cavriglia e poi Podere Rota, contiamo cinquant’anni di rifiuti. Abbiamo già pagato un prezzo altissimo e intendiamo affermare  il diritto di autodeterminazione di un territorio intero a stabilire modi e forme del proprio sviluppo ambientale”.

“La discarica deve chiudere nel 2021, all’esaurimento dei volumi attuali – continua il sindaco -. Si tratta di un sito nato alla fine degli anni Ottanta con contributi pubblici e con finalità pubbliche per lo smaltimento dei rifiuti urbani, non solo del Valdarno e della provincia di Arezzo ma di un territorio ben più vasto. Dal 2011 la discarica di Podere Rota ha garantito lo smaltimento dei rifiuti urbani dell’area fiorentina in attesa della costruzione dell’impianto di Case Passerini, mai realizzato, consentendo a un Ato non autosufficiente per mancanza di impianti di smaltire i propri rifiuti all’interno della Regione e non dover trovare siti di conferimento al di fuori della Toscana”.

Per il sindaco Vadi dunque “è necessario avviare un’inchiesta pubblica sulla richiesta di ampliamento per favorire la partecipazione nell’ambito del procedimento di VIA, per l’esame dello Studio di Impatto Ambientale, dei pareri forniti dalle pubbliche amministrazione e delle osservazioni dei cittadini”.

Non sembra abbandonare la speranza il Comitato Vittime di Podere Rota: “Noi vogliamo essere fiduciosi che il sindaco di Terranuova Bracciolini, Sergio Chienni, pur essendo dipendente di Sei Toscana, di cui fa parte CSAI,  mantenga l’imparzialità necessaria nell’interesse del territorio e dei cittadini senza dare priorità a quelli privati. Si provveda a bonificare il territorio inquinato e si tuteli la salute dei cittadini”.

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