Dai report di Legambiente e Scuola Normale di Pisa numeri preoccupanti su rifiuti, abusivismo edilizio, riciclaggio, incendi dolosi e agroalimentare.
Redazione
16 dicembre 2022
Nel 2021 anche in Toscana le ecomafie continuano ad affondare i loro artigli. A fare il punto con dati e storie è il nuovo report Ecomafia 2022, realizzato da Legambiente con il sostegno di Novamont e edito da Edizioni Ambiente.
Le reti ecocriminali attive nel ciclo illegale dei rifiuti sono molto articolate, una sorta di Rifiuti Spa che conta su pratiche collaudate di corruzione, frode ed evasione fiscale attiva su tutto il territorio nazionale. I reati avvengono in ogni fase del ciclo, dalla produzione, al trasporto, fino allo smaltimento e al finto recupero. Particolarmente esposti a smaltimento e traffici illeciti sono gli pneumatici fuori uso (PFU), i gas refrigeranti (F-Gas) e i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). In Toscana i reati nel 2021 sono stati 507, le persone denunciate 589, gli arresti 23, i sequestri 12, una percentuale sul totale nazionale del 6%.
Esiste poi una criminalità legata al mattone selvaggio e all’abusivismo edilizio che si lega a doppio filo alle cave fuorilegge, alla movimentazione terra e al calcestruzzo e alle imprese dei clan. Perché il ciclo illegale del cemento è anche appalti truccati, opere dai costi esorbitanti per alimentare giri di mazzette, corruzione e speculazioni immobiliari con le carte truccate. In Toscana i reati nel 2021 sono stati 649, le persone denunciate 822, gli arresti 2, i sequestri 2, per una percentuale sul totale nazionale del 6,8%.
Il core business delle organizzazioni criminali che operano nel redditizio settore dei beni culturali si esplica in scavi clandestini, razzie nei siti archeologici, furti, traffico illegale di opere d’arte. La filiera spesso si conclude nelle teche di importanti musei internazionali dove i pezzi sono “ripuliti” da false documentazioni. L’archeomafia è anche un’occasione unica per riciclare denaro, utilizzare i beni trafugati come moneta di scambio per partite di droga e armi, come mezzo di ricatto nei confronti dello Stato. In Toscana i reati nel 2021 sono stati 59, una percentuale sul totale nazionale del 9,8%.
Anche gli animali sono oggetto di crimini e traffici illeciti, un settore che trae profitto dall’organizzazione, gestione e controllo di attività illegali che hanno al centro lo sfruttamento degli animali selvatici e domestici. Oltre alla violenza sugli animali e al lato nero del profitto, l’illegalità sugli animali produce anche un enorme danno alla biodiversità e un rischio crescente di tipo sanitario. In Toscana i reati nel 2021 sono stati 357, le persone denunciate 261, i sequestri 24, una percentuale sul totale nazionale del 5,7%.
I roghi, quando non dipendono da irresponsabilità o distrazione, sono quasi tutti dolosi e collegati quasi sempre a interessi speculativi legati all’edilizia, ma non solo: in alcune regioni il numero di incendi crea o conferma assunzioni di operai forestali precari. In Toscana i reati nel 2021 sono stati 379, le persone denunciate 112, i sequestri 1, una percentuale sul totale nazionale del 7,0%.
Le attività illecite nella filiera agroalimentare vanno dalle truffe per ottenere finanziamenti pubblici, false certificazioni, finti marchi di qualità o l’abuso di pesticidi, alla piaga sociale del caporalato, al trasporto della merce, ai mercati ortofrutticoli all’ingrosso, fino alla vendita dei prodotti sui banchi dei supermercati e al business legato alla ristorazione. Sono migliaia i produttori che subiscono il controllo delle cosche attraverso minacce, soprusi ed estorsioni, soprattutto nelle regioni meridionali.
E’ sempre più evidente, dunque, la capacità di penetrazione criminale in Toscana anche in settori e distretti produttivi non periferici ma rilevanti sotto il profilo economico come il tessile, il conciario, i rifiuti. Lo rivela anche il sesto Rapporto sui fenomeni di criminalità organizzata e corruzione in Toscana, relativo al 2021, realizzato dai ricercatori della Scuola Normale Superiore di Pisa in attuazione dell’accordo di collaborazione tra la Scuola e la Regione Toscana.
Sono state 8.206 le segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio (+22,6% rispetto al 2020), con la Toscana che diventa l’ottava regione italiana per il loro numero e Firenze che è la prima realtà in Toscana. Il mercato degli stupefacenti e la tratta di esseri umani rappresentano il principale e più fiorente affare illegale, in continua evoluzione. La Toscana è, per l’eroina, la quinta regione italiana per quantitativo sequestrato. Il fenomeno della tratta di esseri umani presenta poi contorni diversificati e molteplici canali di sfruttamento.
Vengono individuati infine 39 episodi di potenziale corruzione e diminuiscono, anche se di poco (da 3.777 a 3.659), i procedimenti per reati contro la Pubblica amministrazione, ponendo la Toscana all’undicesimo posto su scala nazionale, mentre per peculato è la seconda regione in Italia. Gli episodi di corruzione generica sono quintuplicati, passando da 5 a 26. Aumentano le turbative d’asta (6 episodi). Il settore degli appalti si conferma come quello più a rischio corruzione. Il rapporto si conclude ammonendo a fare particolare attenzione all’affluire delle risorse del Pnrr.
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