Imparare a fare spazio dentro e fuori di me per poter accogliere qualcosa di nuovo è una pratica che mi ha cambiato la vita.
di Marta Casa
13 maggio 2023
Qualcuno dice che le storie sono più antiche del mondo e che sono un viaggio la cui meta è arrivare in un posto speciale. Se vorrai arriveremo in uno spazio nuovo, in uno spazio più libero, in un posto dove poter respirare a pieni polmoni.
Se dovessi scegliere un elemento naturale per descrivere la mia energia personale sceglierei il vento, il fuoco e subito dopo l’acqua.
Il vento spazia, non si può imbrigliare, un po’ come me, sono uno spirito libero e come dicono i proverbi mi sento scorrere l’argento nelle vene, amo spaziare fra argomenti che sentono l’amore per la terra, l’architettura biofilica, il fascino di culture orientali millenarie, il modo di vedere l’architettura negli altri Paesi; non mi accontento della pochezza di una prospettiva e di una sola voce, mi piace ascoltare e mescolare il colore dei miei occhi con quelli degli altri, credo che sia il solo vero mezzo per accrescere la mia coscienza. Viaggiare, cambiare punto di vista mi fa sentire viva.
Il fuoco perché sono una donna trasformatrice, mi piace trasformare gli ambienti, rinnovarli, dare loro una forma nuova. Inoltre il lavoro che faccio mi appassiona tantissimo.
L’acqua perché cambia spesso stato e attraversa con un movimento ascensionale la terra dall’alto al basso, dal basso verso l’alto, anche se si disperde in mille rivoli lei sa dove andare e come ricongiungersi al mare. Mi piace immaginare che lo spirito umano sia come una goccia d’acqua che si muove, cambia forma, si trasforma continuamente e quando si ricongiunge al mare corona la sua pace.
Dopo essermi specializzata in Architettura per la sostenibilità ambientale a Venezia trovo occupazione in uno studio storico di progettazione sempre a Venezia. Si parla di più di dieci anni fa.
Ero in una delicata fase di transizione in cui non trovavo riferimenti soddisfacenti nel lavoro e in un rapporto infelice che cercavo di chiudere da un po’ di tempo. Ero in stallo, insoddisfatta, infelice, inespressa.
Un giorno scrissi su un foglio di carta i pensieri di una vita passata e lo bruciai, era estate e decisi di prendermi del tempo, passai un intero mese in un centro di meditazione a raccogliere pomodori, basilico e a potare ulivi. Sapevo che la terra mi avrebbe restituito il contatto con me stessa, mi avrebbe riportata dentro di me. Semplicemente in ascolto di me. Tornata a casa mi sono data da fare, ho aperto un’associazione per lo sviluppo creativo personale e ho organizzato la mia prima conferenza chiamando un’esperta in Feng Shui.
Rigenerata, riposata e investita da un’idea decido di organizzare una conferenza su un tema che amavo moltissimo, l’arte di disporre lo spazio seguendo l’armonia naturale: il Feng Shui (alla fine del percorso universitario avevo seguito un corso base di Feng Shui di tre giorni a Padova ma senza incontrare un vero maestro della tradizione come accadde dopo alcuni anni). Invitai un’insegnante da Ancona che seguiva un vero Master di Feng Shui e scelsi il titolo della conferenza: “Come trasformare gli spazi in ambienti per l’anima”.
In quella serata una frase detta da Donatella mi colpisce fino a rapirmi totalmente e spalancarmi finestre nell’anima: “Se non fai spazio non ci sarà mai posto per qualcosa di nuovo”.
Come un mantra inizia a muoversi dentro di me si accende una scintilla, mille finestre si spalancano di colpo, torno a casa, apro gli armadi, li libero per metà, sistemo il mio nido come se dovesse arrivare qualcuno di speciale, nei giorni successivi rovescio letteralmente casa come si trattasse di un vecchio cassetto di una madia che apri per rovistare, in breve: butto via ciò che non serve, mi libero veramente di tutto ciò che era inutile e obsoleto.
La sensazione che si prova quando ci si disfa del vecchio, inusato, cristallizzato è euforica, è come aprire una finestra di una vecchia casa in alta montagna in un mattino di sole.
Iniziai a buttare via tutto quello che visivamente, simbolicamente mi portava in un tempo di dolore. Tenni solo pochissime cose, quelle che mi facevano ancora sorridere. Il resto via! Regalai tantissimo. Partendo dagli armadi della camera da letto, alla scrivania del mio tavolo, fino alla libreria.
Iniziai a praticare l’arte di fare spazio dentro e fuori di me. Ma in modo sistematico e irreversibile.
Appena un mese dopo ricevo altre proposte di replica di organizzazione serate sul tema del creare spazi e arriva un nuovo tempo, una nuova primavera mi sconvolge l’anima.
La mia vera ancora di salvezza fu la meditazione, la scoperta di una procedura antica chiamata meditazione universale e l’azione nell’applicarla alla mia vita. Ho sempre mantenuto la mia costanza nella pratica meditativa e devo dire che questa è stata la mia vera guida interiore, a seguire fare spazio mi ha spalancato a una nuova dimensione di vita.
Quando mediti a lungo non è che risolvi i problemi, li dissolvi e impari ad andare oltre.
Un giorno mi sono fermata, mi son detta ‘ È tempo di fermarsi ‘ e ho iniziato a guardare la mia casa, il ritratto della mia anima. La prima cosa che ho notato? Il surplus degli oggetti. Non c’era apparente confusione, quella era latente.
1.La verità è che dentro la mia casa c’erano più cose rispetto a quanto fosse necessario.
2.Il secondo aspetto: non esisteva un ordine armonioso che scaturiva da dentro, era tutto in ordine apparente ma senza un vero disegno, quello che dovevo dargli non esisteva – per esempio una libreria con reparti – e nella mia mente non era possibile disegnare una mappa che mi permettesse di ricordare dove avevo messo certi libri o addirittura vestiti. In sostanza la mia casa mi stava dicendo che avevo troppe cose, alcune disperse, e non sapevo dove. In pratica non potevo dire di avere il controllo del mio spazio vitale.
3. Non sapevo gestire il mio spazio. Anche se lo mantenevo pulito, profumato e cercavo di diffondere i suoni della mia campana tibetana dopo un certo periodo di tempo tornava l’entropia e regnava nuovamente il disordine. Ero io in quel momento della mia vita. La mia casa mi stava dando un segnale ben preciso, mi stava dicendo: “Liberati, è giunto il tempo di volare”.
Fare spazio mi ha portato a una nuova vita. Mi ha insegnato a fare spazio nella mia vita, a capire come grazie alla gestione del mio spazio vitale posso fare entrare qualcosa di nuovo. Tenerlo in ordine, prendermene cura e applicare il Feng Shui mi ha permesso di vivere la mia casa con maggiore serenità e fare pace con me stessa, da allora ho smesso di cercare, sono stata trovata prima da me stessa poi dall’amore della mia vita.
Oggi sono mamma di un meraviglioso bimbo di due anni e compagna di un uomo altrettanto meraviglioso che stimo e la cui unione benedico ogni giorno. Lavoro e opero all’isola d’Elba ma torno a Firenze spesso e una volta ogni tre mesi sono in Veneto per portare avanti lavori e consulenze di clienti che mi chiamano ancora dopo anni. Sono grata di poter scrivere in questa rubrica e spero che possa essere di utilità per lettori viandanti e ricercatori di felicità.
La mia formazione Feng Shui è stata una seconda vera università durata 5 anni. Ho seguito e seguo tuttora gli insegnamenti di un master della tradizione autentica. Non certo con un breve corso puoi imparare, praticare e diventare Consulente. La mia formazione è durata anni e dura tutt’ora con corsi di aggiornamento continui. Il mio lavoro richiede una enorme responsabilità e non è per tutti.
Tornando al mio pezzetto di storia, ho scritto per voi un piccolo libro la cui procedura è riassunta in tre pagine intitolate IL RITUALE PRIMAVERA DENTRO che è possibile scaricare dal sito: lacasadelfengshui.it
Affinché chiunque possa praticare questo rituale di liberazione.
Poiché questo ha contribuito a cambiare la mia vita e renderla più libera e luminosa spero che tutto questo possa accadere a chiunque riuscirà a praticare questo rituale.
Non è facile metterlo in pratica ma se ci riesci vivrai un risultato incredibile.
Possiate beneficiare del potere del fuoco liberatore,
della forza dell’acqua che libera,
della forza del vento che purifica,
del potere del metallo che fortifica
e dell’amore della terra che nutre e sostiene.
Che la gioia non ti manchi mai! Che ti nasca in casa!
con gratitudine
Marta Casa
Marta Casa è un architetto “secondo natura”, green designer, specializzata in architettura per la sostenibilità ambientale.
È consulente certificata Feng Shui Chue Style. Studiosa e ricercatrice di cultura orientale è ideatrice del metodo “Primavera dentro: come creare spazi per l’anima”. È fondatrice di La Casa del Feng Shui.
Per seguirla sulla sua pagina Facebook La Casa del Feng Shui
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