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E’ deciso, il rigassificatore di Piombino sarà operativo tra meno di un anno

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Un momento della riunione di venerdì 17 giugno

Fermamente contrario il sindaco di Piombino: “Giani ci ha convocato ma la decisione era già presa”. Abbandonata l’idea di una piattaforma off shore.

 

di Gabriella Congedo
18 Giugno 2022

PIOMBINO (Li) – Dalla riunione convocata venerdì mattina in Regione Toscana per discutere della nave rigassificatrice di Snam che attraccherà a Piombino sono emerse tre certezze: la decisione è già stata presa; l’idea di una piattaforma offshore in mare aperto è stata definitivamente abbandonata; l’impianto entrerà in funzione tra aprile e maggio 2023.
Presenti all’incontro, oltre al presidente Giani che è commissario straordinario per il rigassificatore, i sindaci di Piombino, Campiglia, San Vincenzo, Suvereto, Follonica e  Portoferraio, i tecnici della Snam e l’assessora all’Ambiente Monia Monni.

La nave che arriverà a Piombino è attualmente in rotte lontane ed è lunga quasi 300 metri. Sarà agganciata a un tubo che dovrà essere immesso nel territorio dal porto per 8 chilometri per poi connettersi alla rete nazionale del gas. Da qui a un anno è previsto posizionamento ed entrata in funzione. Tutte le autorizzazioni necessarie, ha spiegato Giani, vanno raccolte entro 120 giorni.

So di avere di fronte una realtà scettica, diffidente e contraria ma c’è un interesse nazionale che deve essere eseguito” ha aggiunto il presidente della Toscana, impegnandosi a chiedere delle contropartite: “Il governo che chiede questo sacrificio a Piombino garantisca quegli investimenti che da anni erano promessi e non sono stati fatti: penso alle bonifiche che non sono mai avvenute e anche alle infrastrutture che ci possono consentire di arrivare al porto e alla banchine senza dover passare dal centro di Piombino”. Quanto al motivo che ha fatto cadere la scelta su Piombino: “Il porto di Piombino è stato scelto perché ha una banchina lunga in grado di ospitare questa nave e ha un pescaggio di 20 metri di profondità”.

Nettamente contrario il sindaco di Piombino Francesco Ferrari che ha ribadito le sue ragioni: “Piombino è la scelta sbagliata. Un rigassificatore nel nostro porto rappresenta un pericolo per la sicurezza nonché un danno economico, sociale, ambientale e turistico per una città che sta con fatica cercando di rialzarsi da una crisi attraverso la diversificazione”. E sulla riunione convocata in Regione: “Ci auguravamo che la riunione di oggi fosse un’occasione per aprire una seria discussione sull’opportunità di collocare un rigassificatore, non sulle modalità con cui l’opera sarà realizzata. È evidente che la decisione era già stata presa, ancora una volta senza ascoltare la voce contraria del territorio”.

Ma per il sindaco non è detta l’ultima parola: “Non diamo per scontato l’esito: le criticità sono molte e la voce del territorio deve avere un peso. Ci doteremo di studi tecnici, giuridici e ambientali per proteggere la città. Abbiamo già richiesto al Ministero tutti i documenti che hanno portato a scegliere Piombino e ad escludere tutti gli altri porti italiani”.

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