Due esposti presentati alla procura di Livorno contro la multinazionale belga. Autori il deputato M5S Francesco Berti e la Bluebell Capital Partners.
di Marcello Bartoli
ROSIGNANO (Li) – Correva l’anno 1913 quando Ernest Solvay decise di costruire a Rosignano uno stabilimento per la fabbricazione della soda. La posizione vicina alle cave calcaree di San Carlo e il territorio circostante offrivano buona materia prima, soprattutto a causa degli affioramenti di acqua salmastra che rilasciava sul terreno il salgemma, rivelatosi poi fondamentale per la produzione industriale.
Negli anni la presenza dello stabilimento ha causato l’inquinamento del tratto di costa a sud dell’abitato. Le cosiddette Spiagge bianche sono formate infatti dagli scarichi dell’adiacente industria chimica. Per il 90% si tratta di calcare cotto e finemente tritato e per il 10% circa di cloruro di calcio. Il sito, secondo l’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente), è tra i 15 tratti costieri più inquinati del Mediterraneo a causa degli “sversamenti di gesso e calcare, metalli pesanti bioaccumulabili quali mercurio, arsenico, cadmio, cromo e piombo”.
“Chiediamo alla Solvay di realizzare bacini di decantazione nei quali far confluire gli scarichi prima di sversare in mare– fa eco Giuseppe Bivona – e di bonificare la discarica a cielo aperto, meglio nota come Spiagge bianche, costituita da milioni di tonnellate di scarti industriali provenienti dal processo di fabbricazione della soda“.”Il rating di sostenibilità ambientale dell’azienda dovrebbe essere rivisto al ribasso alla luce dell’impatto dello stabilimento di Rosignano – concludono Berti e Bivona -. Nel 2019 l’agenzia di rating Msci ha assegnato alla Solvay il punteggio massimo (AAA), altre società le hanno assegnato comunque dei voti buoni. Secondo queste valutazioni acquistare un titolo Solvay sarebbe considerato un investimento sostenibile“.
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