Opinioni

Dopo lo stop per Covid torna l’incontro annuale di Rete Semi Rurali: che bello ritrovarsi

Rete semi rurali
Foto dalla pagina Facebook di Rete Semi Rurali

A Peccioli tre giorni intensi con importanti novità per il settore. E sotto i gazebo una meraviglia di biodiversità di semi e piante. 

 

di Rosario Floriddia

PECCIOLI (Pi) – Da l’11 al 13 giugno si è svolto nell’azienda agricola Floriddia l’incontro annuale di Rete Semi Rurali sul tema della biodiversità e su come essa si innesta nei territori e nelle proprie comunità. Erano passati due anni esatti dall’ultimo incontro del giugno 2019. E dal 2010 ogni volta è stata una festa.

Quest’ultimo incontro ha dato veramente forti emozioni, anche se chi partecipava a una giornata non poteva farlo per quella seguente. Questo per permettere la presenza di più persone possibili, circa 200, senza creare assembramenti. Infatti i presenti alla propria giornata erano divisi in 5 gruppi che a rotazione seguivano ben 5 laboratori, di cui 3 in mezzo ai parcellari sotto appositi gazebo montati per l’occasione.

Semi_grano_biodiversitàI parcellari… più di 200 parcelle dedicate alle mono varietà e una sessantina ospitanti miscugli e popolazioni. Una meraviglia di biodiversità di semi e di piante. Per esperienza posso dire che questa meraviglia non è solo bellezza ma anche sicurezza: sei tranquillo che i raccolti che provengono da quella ricerca sono cibo sano e in piccola parte buon seme. Un seme che di anno in anno potrai ritrovare semplicemente curando e selezionando una piccola parte delle trebbiature. Quel seme sarà sempre più adatto al tuo suolo e al relativo areale.
In poche parole l’agricoltore preparato e parco diventa padrone del seme. Per sempre.

La Rete Semi Rurali, grazie anche alla collaborazione attiva e generosa di genetisti italiani e non, ha contribuito non poco a che nel nuovo regolamento sul biologico sia permessa, da gennaio 2022 e solo nell’agricoltura dove si adotta il metodo biologico e biodinamico, la semina di materiale eterogeneo (in pratica miscugli e popolazioni). È la prima volta che capita una cosa del genere: legalmente seme voleva dire, a parte l’aver superato le indiscusse prove fitosanitarie, un qualcosa di uniforme e omogeneo.
Nell’ultimo numero di Terra Nuova potete trovare un terzo di pagina, ben dettagliato, dedicato a questa “prima volta”.

Tornando ai laboratori, uno era dedicato ai modi di fare pane con farine da popolazioni di grani teneri seminati in vari areali della Toscana: Mugello e Amiata per la montagna, Costa etrusca e Maremma-costa per il mare e Maremma-interna, colline pisane e senesi per la collina. Questo grazie anche a Cereali resilienti, un progetto finanziato dal PSR e Regione Toscana.
Sempre dedicato alle farine di popolazione seguiva un altro laboratorio per panel test di pane e prodotti da pasticceria. Negli spazi liberi si sono svolte visite al mulino e al pastificio dell’azienda.
Il prossimo anno a giugno spero tanto che si possa fare una bella festa in tanti. Intanto una buona estate.

 

Rosario-FloriddiaRosario Floriddia conduce insieme al fratello Giovanni l’azienda agricola Floriddia, convertita al biologico nel 1987. Rosario fa parte attiva della Rete Semi Rurali e del Coordinamento toscano produttori biologici. Si occupa della selezione dei cereali di vecchie varietà e della loro coltivazione in campo collaborando strettamente con Stefano Benedettelli, genetista dell’Università di Firenze, e Giovanni Cerretelli, agronomo e storico propugnatore del metodo della coltivazione biologica in Toscana. L’azienda sorge sulle colline pisane della Valdera, tra Peccioli e Villamagna di Volterra, su 300 ettari di terreno.
Informazioni: ilmulinoapietra.com

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