Una tappa del Rally della Val d’Orcia si è svolta all’interno della riserva del Pigelleto. Episodio gravissimo che dimostra ancora una volta come le aree naturali protette non siano tutelate.
WWF Toscana
SIENA – Nei giorni scorsi il WWF Toscana ha con forza denunciato i gravi attacchi ai fiumi e alle foreste del territorio, beni fragili che andrebbero tutelati ovunque. Purtroppo non è così, ma fatto ancor più grave è constatare che tutto questo accade anche nelle aree protette.
L’ennesimo episodio che fa ancora molto riflettere e discutere riguarda proprio la gestione delle riserve naturali della Toscana. Domenica 23 febbraio si è svolta all’interno della riserva naturale e sito della Rete Natura 2000 del Pigelleto, nella zona del Monte Amiata, una tappa di trasferimento del Rally della Val d’Orcia. Si tratta, a nostro avviso, di un ennesimo episodio gravissimo che dimostra ancora una volta come le aree naturali protette siano tutelate solo sulla carta.
Negli ultimi anni abbiamo assistito a tagli indiscriminati all’interno di riserve naturali, interventi lungo i fiumi in siti Natura 2000, escavazioni minerarie nel Parco Regionale delle Apuane. A questo è seguito l’annientamento di fatto della vigilanza volontaria e della Polizia Provinciale che in pratica sono state esautorate dai controlli in molti ambiti di tutela ambientale.
Le riserve, in molti casi, non hanno più nemmeno la tabellazione a segnarne i confini, la rete dei sentieri versa in condizioni critiche, l’abbandono di rifiuti, la circolazione incontrollata di moto e auto non autorizzate sono all’ordine del giorno. A tutto questo va aggiunto l’accesso da parte di malintenzionati o criminali ambientali a causa dell’assenza di controlli e di barriere che impediscano il transito ai mezzi non autorizzati.
Questi sono solo alcuni aspetti che dimostrano la totale assenza di una strategia di gestione che di fatto porta ad affossare il sistema delle aree naturali protette e il messaggio di conservazione ed educazione ambientale che dovrebbero trasmettere ai cittadini.
I fatti: domenica 23 febbraio l’ennesimo episodio che riguarda una piccola riserva situata nei pressi di Piancastagnaio, facente parte anche della rete di aree protette europee Natura 2000. La Riserva del Pigelleto è grande poco più di 800 ettari e ospita ambienti forestali rari con numerosi animali protetti come il falco pecchiaiolo, il torcicollo, la salamandrina dagli occhiali, la martora, numerose specie di pipistrelli e il lupo.
Si tratta di un ambiente poco abitato, lontano da paesi, dove anche il silenzio e il fruscio del bosco dovrebbero essere tutelati.
Purtroppo si è deciso di dare la possibilità agli organizzatori del Rally della Val d’Orcia di far passare dalla Riserva le auto in una tappa di avvicinamento. Questo ha comportato sicuramente disturbo alla fauna selvatica ma soprattutto dimostra che le riserve naturali non vengono viste come luoghi di tutela del patrimonio ambientale, bensì come terra di nessuno dove è possibile svolgere ogni tipo di attività.
Su tale episodio giudichiamo molto negativamente la dichiarazione del sindaco di Piancastagnaio che afferma “le riserve sono di tutti”. Caro sindaco, le riserve sono sì di tutti, ma di tutti coloro che vogliono tutelare il territorio, che vogliono proteggere l’ambiente, che vogliono fruire della Natura senza alterarla o disturbarla. Questo è lo scopo delle riserve. Le riserve non sono una sala giochi pubblica!
Dobbiamo qui nuovamente riaffermare che la Regione Toscana ha le sue responsabilità politiche nella gestione delle aree protette (ricordando che ha riorganizzato tutto il sistema delle aree protette riattribuendosi i compiti e le funzioni che erano delle Province e dei Comuni). Aree che di fatto sono abbandonate a se stesse (nel bene e nel male) da innumerevoli anni e senza risorse economiche.
Noi non possiamo continuare a tollerare un continuo susseguirsi di scempi ambientali a vantaggio di progetti di natura privatistica, non permetteremo di abbassare la guardia sul controllo del territorio e sulla vigilanza ambientale, che farebbe la gioia di costruttori senza scrupoli, bracconieri, motocrossisti illegali, inquinatori e con volontà e determinazione intendiamo difendere con fermezza gli ultimi gioielli del patrimonio naturale toscano.
Infine è importante denunciare il fatto che proprio tutta la politica regionale per la biodiversità e le aree protette da anni è stata completamente abbandonata. Nonostante le denunce del mondo ambientalista, nonostante le numerose petizioni, nonostante anche grandi manifestazioni popolari che hanno chiesto con forza una gestione diversa e un’attenzione maggiore per aree di altissimo valore naturalistico (vedi ad esempio le mobilitazioni di massa per le Alpi Apuane, il Padule di Fucecchio, i tagli forestali nel bosco del Belagaio e nella Montagnola Senese, gli interventi idraulici nel fiume Merse e altri corsi d’acqua protetti) si evidenzia costantemente una totale assenza delle istituzioni che sta portando a un declino inevitabile delle aree naturali protette e della biodiversità su tutto il territorio regionale.
Suona strano vedere le mancanze del governo regionale che dichiara la crisi climatica ma attua una politica ambientale opposta e contraddittoria, una crisi climatica che sta incombendo su tutti noi, come suona ancor più strano che il sindaco di Piancastagnaio parli di “valorizzazione del territorio e di una grande opportunità attraverso il rally”, senza invece considerare che tutte le corse motorizzate sono in piena contraddizione con la crisi climatica e piuttosto che promuoverle ne andrebbe ripensato profondamente l’approccio politico e culturale.
Noi siamo fortemente convinti che il futuro del nostro territorio dovrà vedere la salvaguardia dei nostri beni più preziosi, ovvero la natura e le tradizioni agricole e colturali, e per tali motivi sollecitiamo tutti i cittadini toscani a pressare le loro amministrazioni, passando dalla Regione per arrivare ai Comuni grandi e piccoli, per svoltare decisamente nelle politiche ambientali.
Il WWF perciò rivolge al governo della Regione Toscana e al sindaco di Piancastagnaio, nonché alle strutture tecniche regionali demandate, il seguente appello: non possiamo pensare di risolvere i gravi problemi ambientali e la crisi climatica attuale senza porre al centro delle politiche regionali le aree protette di tutto il nostro territorio.
La biodiversità è vitale per la salute e l’esistenza umana, gli ecosistemi forniscono una miriade di servizi insostituibili, dall’approvvigionamento di risorse, ai servizi di regolazione del clima e dell’equilibrio idrogeologico, al ciclo dei nutrienti fino ai servizi di arricchimento culturale, per fare solo alcuni esempi.
E’ un patrimonio unico invidiato da molti in Europa e nel Mondo. L’inefficienza e l’inerzia delle istituzioni non sono più concepibili nell’attuale contesto storico e occorre una svolta politica strategica, occorre girare pagina e iniziare davvero a valorizzare e a proteggere i nostri gioielli naturali.
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