Oltre la siepe - di Sandro Angiolini

Disturbi mentali, gli psichiatri inglesi: l’inquinamento può dare alla testa

tristezza-ansia-depressione

Uno studio dimostra che anche piccoli incrementi dell’inquinamento dell’aria possono favorire, e di parecchio, l’insorgere di disturbi mentali. 

 

di Sandro Angiolini

La notizia da commentare assieme a voi arriva questa settimana dall’Inghilterra. È uscita il 27 agosto sul sito del quotidiano “The Guardian” e ci ricorda il forte collegamento che esiste tra la salute dell’ambiente e quella dei nostri corpi. Cosa dice in sintesi? Che anche modesti incrementi nei livelli di inquinamento dell’aria possono condurre a innalzamenti significativi nell’insorgere di disturbi mentali di vario genere.

Questa almeno la conclusione a cui è giunto uno studio condotto su circa 13.000 residenti a Londra e pubblicato la settimana prima sul British Journal of Psychiatry (leggi qui l’articolo).
In particolare, la ricerca ha dimostrato che anche limitati innalzamenti della concentrazione di biossido d’azoto (un gas emesso dalle auto, soprattutto quelle alimentate a diesel) sono collegati a un aumento del 32% nel bisogno di richiedere assistenza per problemi mentali e di un 18% nella necessità di ricorrere a un ricovero ospedaliero. Per casi di depressione, ansia, demenza. Gli scienziati responsabili dello studio affermano che il collegamento tra i due fenomeni è “biologicamente plausibile”, anche se sono in gioco molto probabilmente anche altri fattori.

Che conclusioni trarne? Eccone alcune che vi propongo:
– è vero che negli ultimi decenni la qualità media dell’aria in Europa e in Italia è migliorata, ma occorre continuare su questa strada se vogliamo allo stesso tempo migliorare la nostra qualità generale di vita;
– chi è responsabile di scelte politiche ed economiche non deve dimenticarsi che molti degli impatti sull’ambiente si vedono solo a distanza di tempo, ma questo non vuol dire che non ci siano: semmai è vero il contrario;
– come cittadini dovremmo chiederci come mai, spesso, siamo pronti a spendere facilmente soldi per l’ultimo modello di un bene di consumo o per comprare subito un rimedio medico per un disturbo minore alla nostra salute ma esitiamo fortemente a modificare scelte individuali che potrebbero contribuire profondamente alla tutela delle risorse ambientali.

*In questi giorni è uscita anche la notizia che dal 16 al 18 settembre si terrà a Firenze la riunione del G20 sull’Agricoltura. La prima giornata dovrebbe essere aperta anche alla società civile: se posso non mancherò.

 

Sandro Angiolini_piccolaOLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.

Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.