Rifiuti e riciclo

Discariche e rifiuti, Legambiente e Nogarin in commissione d’inchiesta

Da sinistra Fausto Ferruzza, Filippo Nogarin e Giacomo Giannarelli.
Da sinistra Fausto Ferruzza, Filippo Nogarin e Giacomo Giannarelli.
Ripartiti i lavori della commissione regionale. Fausto Ferruzza: “Non si può parlare di discariche zero”. Filippo Nogarin: “Guardare ai rifiuti non come scarti ma come prodotti”.

 

Sono ripartiti con l’audizione del presidente di Legambiente Toscana Fausto Ferruzza e del sindaco di Livorno Filippo Nogarin i lavori della “commissione d’inchiesta in merito alle discariche sotto sequestro e al ciclo dei rifiuti” presieduta da Giacomo Giannarelli (M5s).

“Il tema dei rifiuti – ha detto il presidente di Legambiente Toscana – è complesso e ci obbliga a sondare diverse sfumature. Non sono possibili risposte ideologiche, quindi non si può parlare di discariche zero” ha rilevato, sottolineando anzi che “a rifiuti zero corrisponde impianti mille, per stoccaggio, differenziazione e riciclo”. Lo stato della Toscana, in base ai dati 2017 raccolti dall’associazione, può essere definito critico: “Siamo stabilmente al settimo posto in Italia in tema di crimini contro l’ambiente”. Il dettaglio regionale in termini di ciclo illecito ci colloca al quarto posto con 535 infrazioni accertate.

Secondo Ferruzza occorre una “normazione più severa ed efficace”, ma anche di “contrasto e conoscenza”, senza tuttavia tralasciare un tema che sembra non rientrare nella discussione delle diverse amministrazioni: i rifiuti speciali. “Rappresentano il 75 per cento del totale e il pubblico se ne deve occupare. Parlare solo del 25 per cento è superfluo”. Il presidente del Cigno verde ha poi posto l’accento sul controllo e sulle agenzie regionali per la protezione ambientale: “Arpat e quelle delle altre regioni devono essere potenziate in termini di risorse e personale. Dobbiamo difendere la loro autonomia e terzietà perché sono un presidio della democrazia”.

Sul modello di governance, sollecitato dal presidente della commissione Giannarelli, il sindaco Nogarin ha confermato le forti criticità verso gli ambiti territoriali ottimali: “Sono illegittimi e anticostituzionali” ha detto citando l’articolo 5 e parlando di “legittimità dei territori”. Il sindaco ha poi illustrato il “modello Livorno” in riferimento al piano di risanamento di Aamps (Azienda ambientale di pubblico servizio SpA, società in house che eroga tutti i servizi connessi alla gestione del ciclo integrato dei rifiuti e alla pulizia stradale per il Comune) e della “capacità amministrativa estremamente virtuosa, prima esperienza in Italia che detiene il 100 per cento di un’azienda partecipata. Ho ereditato una situazione disastrosa e, a distanza di quattro anni, posso dire che abbiamo superato il 34 per cento di soddisfazione dei creditori”.

“Abbiamo – ha spiegato – applicato la differenziata spinta e siamo passati dal 43 per cento di raccolta del 2014 al 63 per cento di oggi con punte, in alcuni quartieri, che superano l’82 per cento”. Risultati che secondo il sindaco non si sarebbero potuti raggiungere senza la “condivisione dei cittadini” e senza “guardare ai rifiuti non come scarti ma come prodotti”.

Fonte: Regione Toscana

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