Nessun ampliamento ai rifiuti speciali del gestore che dovrà provvedere alla bonifica del sito mentre Arpat sta monitorando i pozzi privati.
di Marcello Bartoli
TERRANUOVA BRACCIOLINI (Ar) – Era prevista per fine 2021 la chiusura della discarica di Podere Rota, come da mozione approvata a maggioranza in Consiglio Regionale dello scorso settembre, e invece slitterà alla metà del 2022, una volta saturati i volumi residuali. Qualche settimana fa c’era stato il passo indietro sull’ampliamento della discarica ai rifiuti speciali non pericolosi da parte del gestore Csai che aveva trasmesso alla Regione Toscana la richiesta formale di sospensione del Paur, il Procedimento autorizzatorio unico regionale, in attesa di un piano di caratterizzazione approfondito, puntuale e che ricostruisca lo “stato di salute” dell’intera zona.
Il settore bonifiche della Regione Toscana, dopo le indagini svolte, è arrivato alla conclusione che “il responsabile della potenziale contaminazione della matrice acque sotterranee è Csai, gestore della discarica di Podere Rota, che deve provvedere alla bonifica del sito secondo quanto contenuto nel Testo unico sull’ambiente”.
Nel frattempo Arpat Arezzo ha rilevato il “superamento delle Csc (concentrazione soglia di contaminazione) in alcuni piezometri appartenenti alla rete di monitoraggio della discarica, per i parametri tetracloroetilene, clorurodivinile, tricloropropano, nitriti, arsenico, ferro, manganese, cromo totale, cromo VI, selenio, solfati, cloruri, ammoniaca” e a questo la Regione Toscana lega la diffida con ordinanza a Csai a intraprendere le operazioni di bonifica del sito.
Arpat ha avviato anche la campagna di monitoraggio della qualità delle acque dei pozzi privati in prossimità della discarica di Podere Rota e del tratto della Strada provinciale 7, antistante la stessa discarica (entro un raggio di almeno un chilometro) nei Comuni di Terranuova Bracciolini e San Giovanni Valdarno. L’agenzia precisa che “le analisi non sono finalizzate alla definizione della potabilità delle acque ma sono funzionali a uno studio scientifico sulla falda acquifera“.
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