L’associazione ha filmato un operatore in flagranza di reato: “Si faccia rispettare la legge senza aspettare di piangere i morti della prossima alluvione”.
4 agosto 2022
CARRARA – “Visto che nel Far West carrarino si continuano a commettere gravi reati ambientali, sversando detriti e terre di scavo dai fianchi dei monti che vanno ad alimentare nuovi e vecchi ravaneti, ci domandiamo quali provvedimenti voglia prendere la neoeletta Giunta comunale – capeggiata da quella sindaca Serena Arrighi autoproclamatasi paladina dell’ambiente – per riportare una parvenza di legalità”.
È questo quello che chiedono le volontarie e i volontari dell’associazione Apuane Libere dopo la loro trentesima segnalazione ambientale ai danni di una ditta del settore lapideo operante nel distretto apuo-versiliese.
“Dopo alcune telefonate ricevute da abitanti dei paesi a valle della cava “Fossa Grande” gestita dalla società per azioni G.M.C. – fanno sapere dall’associazione – abbiamo documentato e colto in flagranza di reato un operatore di macchina che la mattina prestissimo rovesciava con la ruspa svariati quintali di marmo di sotto al monte. Tale sverso è stato successivamente denunciato agli organi competenti in materia e agli uffici regionali i quali – in risposta congiunta – hanno fatto sapere che ne terranno conto nel procedimento di valutazione di impatto ambientale in corso, che la ditta ha presentato a marzo di quest’anno. La Regione Toscana inoltre, a firma dei suoi architetti incaricati, sollecita fortemente il comune di Carrara a valutare la nostra segnalazione, anche ai fini dell’eventuale applicazione di quel sistema sanzionatorio che troppo spesso viene dimenticato da coloro che dovrebbero far rispettare le prescrizioni impartite all’atto del rilascio delle autorizzazioni”.
“Ci appelliamo – spiega Gianluca Briccolani, presidente di Apuane Libere – a quella prima cittadina fresca di nomina affinché si faccia garante in prima persona di far rispettare tutte quelle leggi che regolano l’escavazione: a maggior ragione nel territorio comunale di Carrara, così irrimediabilmente martoriato da decenni di escavazione selvaggia. Le preoccupazioni dei cittadini di Carrara esigono una verifica capillare di tutti gli illeciti che giornalmente e impudentemente vengono perpetrati dai concessionari di cava nei confronti dei beni comuni di tutti, e in particolar modo dell’acqua”.
“In un periodo storico di gravissima siccità e conseguente scarsità di acqua potabile – conclude Briccolani – vogliamo che gli amministratori del Comune di Carrara, anziché strizzare l’occhio alla deleteria prassi dell’escavazione in galleria dentro e fuori dalle Zone a Protezione Speciale, diano una parvenza di legalità, ritirando la concessione a quelle società che non rispettano quelle pochissime leggi che ancora tutelano l’ambiente e le risorse idriche: tutto questo al più presto e senza aspettare di piangere altri morti per la bomba a orologeria pronta a deflagrare alla prossima alluvione”.
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