L’indagine si è svolta nel Regno Unito nell’arco di 11 anni. Studi precedenti hanno dato risultati simili ma i governi sembrano avere altre priorità.
di Sandro Angiolini
14 gennaio 2024
Anno nuovo, problemi ambientali vecchi. Questo è ciò che ho pensato quando ho letto questa settimana sul sito web di un affidabile quotidiano britannico (The Guardian) la notizia relativa ai risultati di un recente studio condotto su oltre 400.000 persone del Regno Unito.
Cosa dice in sintesi lo studio, denominato “UK Biobank project”? Che l’inquinamento dell’aria favorisce l’insorgere di gravi malattie come demenza e ictus. L’indagine si è svolta su un arco di 11 anni e ha riguardato cittadini con età compresa tra i 40 e i 69 anni le cui condizioni di salute sono state analizzate prima e dopo l’esposizione a una serie di fattori inquinanti presenti nell’atmosfera (naturalmente si trattava di volontari) e a diverse condizioni di vita/lavoro.
Numerosi altri studi condotti in Inghilterra hanno confermato negli ultimi anni simili risultati. Tra questi un esperimento condotto su soggetti di età superiore a 50 anni che sono stati esposti, in un ambiente controllato, ad aria contaminata da determinati agenti inquinanti; ciò ha permesso di valutare meglio la relazione, anche quantitativa, che sussiste tra la concentrazione di tali agenti e gli impatti sulle condizioni di salute di un organo vitale come il cervello. E questo indipendentemente dall’effetto che può avere avuto, sugli stessi soggetti, l’invecchiamento.
Studi del genere dovrebbero consentire ai governi di qualsiasi scala (nazionale, regionale, locale) di adottare politiche di intervento mirate a migliorare lo stato delle matrici ambientali (acqua, aria, suolo, etc) e a prevenire, appunto, impatti negativi sulla nostra salute e su quella degli ecosistemi in cui viviamo. Purtroppo la mia impressione è che sia tuttora più facile “vendere” al grande pubblico interventi che aumentano di 10€/mese lo stipendio piuttosto che azioni che migliorano nel medio e nel lungo periodo le condizioni dell’ambiente in cui viviamo.
Questo rimane, secondo il mio modesto avviso, uno dei limiti principali con cui si scontrano le aspettative e i programmi di chi ha particolarmente a cuore la tutela dell’ambiente. Spero che chi legge questo blog abbia preso l’abitudine di seguire un approccio ben diverso.
OLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.
Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.
È di recente uscito il suo libro “Comunicare meglio-istruzioni per l’uso”, un manuale divulgativo sulle tecniche di comunicazione rivolto ai non addetti ai lavori.
Vedi https://www.amazon.it/dp/883221184X?ref_=pe_3052080_397514860
Aggiungi un commento