Si tratta di Cava Buca nel Comune di Seravezza. Apuane Libere: “Ennesimo scempio, fermiamo la distruzione delle cavità carsiche apuane”.
di Gabriella Congedo
SERAVEZZA (Lu) – Stop immediato all’attività di Cava Buca, nel Comune di Seravezza. Così ha disposto con un’ordinanza emessa il 31 maggio il Parco Regionale delle Alpi Apuane.
A darne notizia è l’organizzazione di volontariato Apuane Libere che più volte negli ultimi mesi, partendo dai rilievi sul campo dei propri attivisti, ha denunciato gli abusi ambientali che sarebbero stati commessi nel sito estrattivo gestito dalla ditta Henraux Spa.
Ora le indagini svolte da Carabinieri Forestali, Guardiaparco, Federazione Speleologica Toscana e tecnici del Comune di Seravezza sembrano dar loro ragione.
In particolare, informa Apuane Libere, le lavorazioni avrebbero intercettato due cavità carsiche censite al catasto regionale: la “Buca della Neve di Cava Fondone” – sventrata di 15 metri in lunghezza – e la “Buca sopra Cava Fondone” mentre le prescrizioni intimavano alla ditta di fermare le lavorazioni qualora avessero intercettato l’ambiente ipogeo.
Ma non sarebbe l’unico abuso. Gli attivisti hanno documentato anche grandi quantità di marmettola (la fanghiglia prodotta da scarti di lavorazione del marmo e acqua, che è un rifiuto speciale) sparsa sui piazzali di cava e da lì, presumibilmente, finita nella falda e nei corsi d’acqua.
Molto duro il commento di Gianluca Briccolani, presidente dell’associazione: “Questo ennesimo scempio si poteva benissimo evitare e rimarrà sulla coscienza di tutti quegli enti che durante le conferenze dei servizi, invece di rilasciare pareri di compatibilità ambientali con competenza e imparzialità, sono assenti, dormono o se ne fregano. Lo avrebbe capito anche un bambino che quella zona è troppo fratturata per riavviarvi l’escavazione, ciononostante il Parco Regionale delle Alpi Apuane concede rinnovi, deroghe e proroghe delle proroghe come se non ci fosse un domani”.
E mentre annuncia che si costituirà parte civile in un eventuale processo a carico della Henraux, Apuane Libere chiede al Comune di Seravezza di revocare la concessione alla ditta “che per l’ennesima volta si è posta fuori da quelle pochissime leggi che ancora tutelano l’ambiente apuano” e di dismettere tutta la zona alle pendici settentrionali del Monte Altissimo “in quanto caratterizzata da numerose cavità di cui ben 24 assorbenti censite nel catasto regionale delle grotte e meritevole pertanto di essere salvaguardata da ulteriori devastazioni”.
Una notizia tanto bella, quanto inaspettata! Speriamo, inoltre, che sia solo la prima di altre simili! Grazie, per questa speranza.