Studiare con attenzione il modo in cui gli animali progettano e costruiscono i loro nidi migliorerebbe enormemente la qualità della vita nelle nostre case.
di Marta Casa
27 maggio 2023
“Attraverso le forme, i percorsi, la posizione degli accessi e delle aperture, i colori, i materiali, i suoni, l’illuminazione, l‘esposizione solare, i luoghi in cui viviamo e lavoriamo parlano a una parte di noi di cui restiamo per lo più inconsapevoli, ma che dal profondo orienta le nostre emozioni, i nostri pensieri, le nostre azioni. Chi ha appreso il linguaggio segreto con cui gli ambienti parlano alla coscienza umana può modulare i messaggi ambientali in modo articolato e preciso, per produrre effetti ben più specifici di una generica “armonia”.
(Trattato sul Feng Shui di Gran Master Chan Kun Wah).
Essere e vivere in armonia è prima di tutto uno stato di coscienza interiore. Stabile calma, come se tutto ciò che accadesse al di fuori di te ti scivolasse addosso.
Non significa essere fuori dal mondo ma camminare nel mondo senza essere preda degli eventi. “Uno sguardo al traguardo un altro al sentiero”. Raggiungere uno stato di calma e stabile coscienza. Sicuramente raggiungibile solo, come spiega il mio maestro, con una costante pratica meditativa quotidiana.
È un presupposto accreditato da molti grandi uomini del presente e del passato ma partendo da questo fondamentale postulato, importante da ricordare, ora possiamo passare al modo in cui viviamo l’abitare.
Mi piace prendere esempio, come sempre, dalla natura. Se noi architetti studiassimo maggiormente il modo in cui gli animali progettano, sono certa che la qualità della vita nelle nostre case subirebbe un miglioramento straordinario. Le case stesse sarebbero concepite per ospitare la vita, non come semplici involucri seppur ad alta efficienza energetica.
Il male del nostro tempo costruttivo credo sia imputabile anche alla mancanza di considerazione totale verso la qualità della vita umana.
Ma perché l’architettura non dovrebbe essere pensata, progettata per la vita e per il suo massimo bene? Una domanda che mi pongo ogni giorno. Una domanda che un architetto dovrebbe farsi ogni volta che progetta una casa per qualcuno.
L’architettura dovrebbe essere al servizio della nostra vita, è essenziale progettare il benessere dell’abitare. Non ci si può rinunciare. In futuro tornerò sull’argomento in maniera più approfondita.
Se noi imparassimo il vero linguaggio costruttivo della natura vivremmo in maggiore armonia con essa. Di certo non costruiremo sulla sabbia ma sugli scogli, sapremo posizionare gli edifici sulla base dei venti dominanti, conosceremo il corso delle acque, sapremmo in pratica riconoscere i luoghi migliori dove costruire.
Fin dai tempi antichi l’abitazione nasce come un’alcova, come un ricovero per il sonno, il riposo o per accudire la prole o proteggersi dagli agenti atmosferici. Non bisogna dimenticare che i mammiferi cercano protezione anche in caso di malattia o di ferite. Tutte queste funzioni che abbiamo elencate sono collegate all’archetipo della madre; principalmente all’interno della tana il mammifero si riposa e spesso si mette nella stessa posizione fetale. Tutti i mammiferi vivono la casa come una sorta di utero ricostruito e la associano all’archetipo della madre. Tana = madre.
Nel linguaggio archetipico taoista possiamo cosi riassumere un concetto fondamentale rispetto allo yin e yang dello spazio: la casa è considerata YIN, ricevente e ricettiva e questo vale sia rispetto a chi la usa sia rispetto all’ambiente esterno che viene considerato Yang, attivo, stimolante, esterno. L’abitazione è yin rispetto all’ambiente. L’ambiente è yang rispetto alla casa.
Tutti i mammiferi vivono la casa come una sorta di utero ricostruito e quindi costruiscono nel minor tempo possibile e nel miglior modo possibile, nel luogo più sicuro, un nido irraggiungibile. A seguire vedremo alcuni affascinanti esempi che ho studiato e che condivido con voi per far comprendere come i veri architetti siano in natura.
Se con umiltà, anziché contrastare i fenomeni naturali, potessimo in qualche modo sostenerli adattandoci ad essi sapremmo recuperare una sapienza antica basata sul rispetto dei cicli naturali, sulla conoscenza di essi e sulla capacità di adattarsi volta per volta ai cambiamenti della natura e quindi della vita.
La casa gomitolo degli uccelli giardinieri
Gli uccelli giardinieri sono un gruppo di passeriformi della famiglia dei Ptilonorhynchidae, che vive in Australia e Nuova Guinea.
Artisti, scultori e pittori, i maschi usano le loro creazioni d’arte per fare colpo sulle femmine, in un modo che non ha simili tra nessun altro animale sulla terra, ad eccezione, ovviamente, di noi. Le loro case sono degli esempi mirabili di architettura.
La casa di carta
Prima che l’uomo pensasse di scrivere su un foglio di papiro, le vespe avevano già inventato la carta. Le vespe del genere Polistes infatti raccolgono frammenti di legno e fibre vegetali e le masticano fino a produrre una polpa morbida con cui costruiscono il nido. Una volta asciutta, la polpa si indurisce e diventa la struttura di una casa durevole e persino impermeabile.
Il nido delle vespe è composto da celle esagonali in cui si sviluppano le larve, la quali hanno spesso anche una sorta di “busta” di carta che le protegge dai parassiti. Via via che la colonia aumenta di numero, anche il nido cresce con loro, grazie alle nuove generazioni di vespe che costruiscono altre celle. Un nido “maturo” può contare anche 200 cellette. D’inverno il nido si distrugge e le vespe devono costruirne uno nuovo ogni primavera.
La diga più grande mai vista
I castori sono gli architetti più celebri del mondo animale, e a buona ragione. Questi mammiferi abbattono alberi e ne raccolgono i rami con cui costruiscono le loro dighe, grazie alle quali formano dei laghetti che offrono loro rifugio dai predatori e provviste di cibo durante la stagione fredda. In media una diga costruita da un castoro misura circa due metri di larghezza per 1 e mezzo di altezza, ma possono essere anche molto più grandi, come quella scoperta nel 2007 nell’Alberta, in Canada, grazie a Google Earth. La diga, la più grande mai avvistata, è situata sul confine meridionale del Wood Buffalo National Park ed è larga ben 850 metri. Secondo gli esperti, per costruirla i castori hanno impiegato circa 20 anni.
Le cattedrali delle termiti
Lo Stato del Northwest Territory, in Australia, è punteggiato dalle spettacolari “cattedrali” costruite dalle termiti, strutture che possono sfiorare anche i cinque metri di altezza. Costruite con fango, legno masticato, saliva e feci degli insetti, ogni cattedrale costituisce una sorta di metropoli autosufficiente.
Sottoterra, le colonie delle termiti possono estendersi anche per ettari. L’acqua viene raccolta grazie alla condensa che si forma all’interno della struttura, più fresco dell’esterno, e alcune termiti arrivano a “coltivare” con materia vegetale degli orti di funghi sotterranei che servono a sfamare l’affollata metropoli.
Condomini di fieno sugli alberi
Se in Africa meridionale vi capitasse di scorgere una sorta di covone di fieno appeso a un albero, con ogni probabilità vi trovate di fronte al nido di un passero repubblicano (Philetairus socius). Questi uccelli costruiscono i nidi più grandi di qualunque altro volatile, in grado di ospitare anche 400 individui, e possono restare abitati anche per un secolo.
Questi super-nidi composti da varie “stanze” foderate di materiali soffici sono provvisti anche di un sistema di protezione: rametti appuntiti che proteggono i tunnel d’ingresso dai predatori. Le stanze interne sono in genere più calde e vengono usate per la notte mentre quelle esterne, più fresche, ospitano gli uccelli di giorno. I nidi dei passeri repubblicani sono così confortevoli che a volte anche uccelli di altre specie decidono di andare ad abitarci.
Il nido del Tessitore di Baia
Il tessitore di Baia appartiene alla famiglia degli uccelli tessitori che, come suggerisce il nome, sono caratterizzati dall’abilità nel costruire nidi di grandi dimensioni e struttura complessa. Costruiscono usando fili d’erba sospesi a un ramo, generalmente sull’acqua. A costruirli è la femmina e ci mette due giorni. Il maschio non collabora in questa fase. Uno straordinario esempio di struttura complessa sospesa e ben isolata, assolutamente sicura da predatori e agenti atmosferici.
Questi nidi sono intelligentissimi modi di costruire e speciali esempi di architetture organiche.
Credo che se il nostro nido, in particolare la nostra camera da letto, fosse pensata come un vero e proprio nido, il nostro sonno ne trarrebbe enorme beneficio e saremmo sicuramente più sereni nel vivere la nostra casa.
Siamo parte della natura e la natura è parte di noi, la vita naturale si intreccia a quella dell’essere umano. Possiamo fare tesoro dei doni immensi che la vita in natura ci racconta. Possano questi esempi essere per voi d’ispirazione e possiate farne grande tesoro.
Marta Casa è un architetto “secondo natura”, green designer, specializzata in architettura per la sostenibilità ambientale.
È consulente certificata Feng Shui Chue Style. Studiosa e ricercatrice di cultura orientale è ideatrice del metodo “Primavera dentro: come creare spazi per l’anima”. È fondatrice di La Casa del Feng Shui.
Per seguirla sulla sua pagina Facebook La Casa del Feng Shui
Regni, famiglie, specie e case diverse che stanno tutte sotto lo stesso grande tetto dell’armonia fra cielo e terra. Grazie Marta per il tuo prezioso contributo.