Presentati 5 progetti per un totale di 18 milioni di euro in collaborazione con il Centro di ricerca Rifiuti Zero. Obiettivo: intercettare i rifiuti non riciclabili.
di Iacopo Ricci
CAPANNORI (Lu) – Una piattaforma per il riciclo degli assorbenti (pannolini, assorbenti femminili, pannoloni), un centro di selezione dei rifiuti tessili, un Centro Commerciale del riuso. E ancora un’area coperta per lo stoccaggio dei rifiuti indifferenziati e organici e nuove attrezzature per migliorare il compostaggio domestico. Sono i 5 progetti che Capannori ha candidato ai bandi PNRR del ministero della Transizione Ecologica, per un totale di 18 milioni di euro. Li ha messi a punto l’amministrazione comunale con RetiAmbiente e Ato Toscana Centro e in collaborazione con il Centro di ricerca Rifiuti Zero diretto da Rossano Ercolini. La cittadina toscana compie così un ulteriore passo verso il traguardo Rifiuti Zero. Obiettivo che si è data 14 anni fa, primo Comune in Italia.
In discarica? No, grazie
Nell’individuare i progetti da candidare si è deciso di intercettare i rifiuti non riciclabili, quelli che ancora oggi finiscono in discarica o negli inceneritori e in particolare assorbenti e rifiuti tessili, che ne rappresentano una quota importante e impediscono di raggiungere il cento per cento di raccolta differenziata. Per i siti dove realizzare gli interventi si è data la preferenza ad aree dismesse e degradate da riconvertire e riqualificare.
I progetti
La piattaforma di riciclo dei prodotti assorbenti (10 milioni di euro) nascerà nell’ ’Ex Forte’, un sito industriale abbandonato che sarà recuperato. Avrà la funzione di avviare a riciclo pannolini, assorbenti femminili e pannoloni separando carta, plastica e Sap (prodotto assorbente). Secondo un’indagine di Ascit, il gestore dei servizi ambientali di Capannori, pannolini e pannoloni costituiscono oggi circa il 45% del rifiuto indifferenziato raccolto. L’impianto avrà una capacità di trattamento di 10.000 tonnellate l’anno e sarà dotato di una tecnologia innovativa che consentirà di trattare questi materiali all’interno dello stabilimento senza alcuna emissione né cattivi odori. Una volta lavati e sterilizzati questi materiali saranno trasformati in plastica e cellulosa da riutilizzare come materie prime seconde, in piena linea con la strategia Rifiuti Zero.
Il Centro di selezione dei rifiuti tessili (5 milioni e 400 mila euro) troverà posto in un’altra area industriale da riqualificare, il Pip di Carraia. L’impianto di selezione sarà in grado di individuare le diverse fibre e di condurle in linee distinte di trattamento che provvederanno a una prima sanificazione e al successivo imballaggio per la spedizione verso impianti di riciclo. Questo centro andrà quindi a potenziare la raccolta differenziata che già esiste sul territorio e il prossimo avvio del ‘porta a porta’ dei rifiuti tessili, che oggi rappresentano il 15% della frazione indifferenziata. L’impianto avrà una capacità di trattamento di circa 6.500 tonnellate all’anno.
Il Centro Commerciale del riuso (1 milione di euro) troverà casa nell’area industriale dell’ex distilleria ‘Ilda’ di Tassignano, dismessa da molti anni e ormai fatiscente. L’idea è quella di un vero e proprio punto vendita con spazi espositivi e laboratori per la raccolta, la verifica e il condizionamento dei materiali. I tanti centri del riuso già presenti a Capannori potranno trovare qui un punto vendita comune.
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