Arrivano dal canale di Suez e sono dannosi per l’uomo. I due istituti lanciano la campagna “Attenti a quei 4!” che spiega come riconoscerli e segnalarli.
Redazione
16 agosto 2022
Il più pericoloso è il pesce palla maculato: può infliggere morsi terribili e rimane altamente tossico anche dopo la cottura. Ma non scherzano neanche il pesce scorpione, il pesce coniglio scuro e il pesce coniglio striato, le cui spine velenose causano punture dolorose anche dopo la morte dell’animale.
Sono tutte arrivate dal canale di Suez le quattro specie aliene invasive di origine tropicale segnalate nei mari italiani, per la prima volta in Sicilia, a cui prestare particolare attenzione. Il motivo: oltre che dannose per l’ecosistema marino sono pericolose per l’uomo.
L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e l’Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irbim) lanciano la campagna “Attenti a quei 4” per informare i cittadini, spiegare come riconoscerle e tenere sotto controllo la loro presenza e distribuzione nelle acque italiane, grazie anche alle segnalazioni di pescatori e subacquei.
Conosciamoli meglio:
Il pesce palla maculato – Lagocephalussceleratus, segnalato per la prima volta in Italia nel 2013, è caratterizzato da macchie scure sul dorso grigio-argenteo. La specie possiede una potente neurotossina che la rende altamente tossica al consumo, anche dopo la cottura. Inoltre ha una possente dentatura con la quale può infliggere morsi dolorosi.
Il pesce scorpione – Pterois miles, è stato segnalato per la prima volta nei nostri mari nel 2016 ed è una tra le specie più invasive al mondo, conosciuta anche per aver colonizzato gran parte delle coste Atlantiche occidentali con imponenti impatti ecologici.
La specie è commestibile ma bisogna fare attenzione alle spine velenose, che possono causare punture molto dolorose anche 48 ore dopo la morte dell’animale.
Il pesce coniglio scuro – Siganus luridus e il pesce coniglio striato – Siganus rivulatus sono stati segnalati in Italia per la prima volta rispettivamente nel 2003 e nel 2015. Specie erbivore particolarmente invasive, sono entrambe commestibili ma anche qui bisogna fare attenzione alle spine velenose.
L’ISPRA e il CNR-IRBIM invitano tutti i pescatori, i subacquei e chiunque abbia osservato o catturato una di queste specie in acque italiane a documentare con foto/video e inviare la propria osservazione tramite WhatsApp al numero di telefono + 320 4365210 o postarla sul gruppo Facebook Oddfish (https://www.facebook.com/groups/1714585748824288/) utilizzando l’hashtag: #Attenti4
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