I ricercatori dell’ateneo pisano lo hanno messo a punto impiegando come materiale attivo la lignina, il principale scarto dell’industria cartiera.
Redazione
14 gennaio 2023
PISA – La rivoluzione “green” dell’elettronica potrebbe partire dall’Università di Pisa dove un team di ricercatori ha messo a punto un nuovo tipo di transistor: ecologico, economico e sostenibile, è prodotto con il principale scarto dell’industria cartiera, la lignina. Da rifiuto a risorsa, è proprio il caso di dire.
A dimostrarlo è uno studio internazionale guidato dal dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Ateneo pubblicato sulla rivista scientifica “Advanced Sustainable Systems”, che ha infatti provato la possibilità di impiegare la lignina nella produzione dei transistor integrati in dispostivi leggeri, flessibili e trasportabili, come i nostri tablet e cellulari.
Questa nuova tipologia di transistor permetterebbe di non sprecare più le circa 80 milioni di tonnellate di lignina prodotte ogni anno e destinate oggi a essere bruciate in bioraffinerie con scarso rendimento. Un uso veramente poco dignitoso per uno dei biopolimeri più abbondanti sulla Terra, prodotto dalle piante.
Da domani, invece, grazie a quella che è la prima ricerca scientifica in cui la lignina viene applicata come materiale attivo in un transistor, si potrà pensare a una sua applicazione nell’elettronica del futuro. Senza che questo, peraltro, comporti modifiche agli attuali processi produttivi.
“L’uso della lignina permette non solo di abbattere i costi di produzione ma anche di ottenere dispositivi più sostenibili e meno impattanti per l’ambiente – spiega Alessandra Operamolla dell’Università di Pisa, responsabile del progetto – Al momento, però, non ci sono reali usi di massa per questo polimero anche se il mondo della ricerca sta cercando di valorizzarla come fonte di materie prime. Fino a oggi i ricercatori si sono concentrati per lo più su un possibile utilizzo nella produzione di sostanze chimiche, resine e altri materiali che potrebbero sostituire le plastiche derivanti dal petrolio. Il suo impiego nella produzione di transistor potrebbe essere, invece, la prima soluzione concreta a uno spreco di risorse non più accettabile”.
Dallo studio approfondito che il gruppo di ricercatori – composto da chimici organici e analitici e da fisici dell’Università di Pisa, della Johannes Kepler Universität di Linz e dell’Università di Bari – ha condotto sulla struttura del polimero e sulle sue prestazioni all’interno del dispositivo è emersa, peraltro, una relazione tra il processo di produzione della lignina e le sue performance. Tanto che, adesso, i ricercatori sono al lavoro proprio per definire dei processi di estrazione che permettano di ottenere lignina di più alta qualità, rendendo così maggiormente sostenibili, da un punto di vista ambientale, anche i processi di produzione della polpa di cellulosa da cui viene fabbricata la carta.
Fonte: Università di Pisa
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