Salvata da un pescatore, è stata alimentata con totani, aringhe e gamberi e durante il ricovero ha raddoppiato di peso. Una targhetta metallica e un microchip permetteranno di seguirne gli spostamenti.
LIVORNO – Un altro salvataggio effettuato dalla rete regionale di recupero è andato a buon fine. Una tartaruga marina Caretta caretta è stata rilasciata in mare ieri 31 maggio al largo delle Secche della Meloria – dopo un periodo di cura di quasi un anno presso l’Acquario di Livorno – da un’imbarcazione della Capitaneria di Porto.
Nel maggio del 2017 l’animale era stato recuperato al largo del porto di Livorno da un pescatore che l’aveva trovato impigliato nelle reti. Dopo un sopralluogo del Settore Mare di ARPAT, la tartaruga era stata trasportata con un mezzo dell’agenzia all’Acquario di Livorno e affidata alle cure dello staff. Il recupero di questo esemplare e la sua ospedalizzazione presso il centro di recupero dell’Acquario rientrano tra le attività dell’Osservatorio Toscano della Biodiversità della Regione Toscana.
Al suo arrivo la tartaruga si presentava fortemente debilitata. Le terapie sono continuate per circa 10 mesi finché i miglioramenti clinici, l’alimentazione volontaria e autonoma e ulteriori indagini ne hanno consentito la sospensione.
Durante la sua permanenza all’Acquario di Livorno l’esemplare, una femmina, ha raddoppiato di peso, passando da 14 a 28 kg. E’ stato nutrito soprattutto di totani, aringhe e gamberi in grado di fornire tutte le sostanze nutritive necessarie per il recupero delle energie e della massa muscolare.
Una volta confermato il buono stato di salute la tartaruga è stato giudicata pronta per il ritorno in mare, dopo l’applicazione di una marcatura e di un microchip. La targhetta metallica, applicata alla pinna anteriore sinistra, riporta il codice IT-RT-015 così che chiunque in futuro la dovesse ritrovare potrà comunicarlo alla Guardia Costiera, primo anello della rete di soggetti chiamati a intervenire in caso di animali marini in difficoltà o spiaggiati, all’Acquario di Livorno o all’ARPAT.
La Caretta caretta abita tutti i mari delle regioni temperate e si nutre prevalentemente di pesce. Vive in mare aperto, ritornando sulla terraferma solo per il fondamentale e delicato momento della deposizione, quando predilige spiagge in prossimità di coste rocciose, con fondali sufficientemente sicuri e ricchi di risorse alimentari.
Tutte le tartarughe marine sono tutelate dalla Convenzione di Washington (C.I.T.E.S, la convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione), la cui applicazione è affidata e coordinata a livello nazionale dal Servizio C.I.T.E.S. del Corpo dei Carabinieri.
Le comunicazioni riguardanti i mammiferi marini o le tartarughe bisognose di assistenza possono essere inoltrate tramite il numero blu 1530, gratuito e attivo su tutto il territorio nazionale, 24 ore su 24, che permette di contattare la Capitaneria di Porto più vicina. In questo modo verrà immediatamente allertata la rete di recupero che fa capo all’Osservatorio Toscano della Biodiversità.
Fonte: ARPAT
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