Arrivano dall’intero bacino del Mediterraneo ma non riescono a nidificare. Servirebbe un’isola artificiale in un luogo riparato e tranquillo.
di Iacopo Ricci
28 febbraio 2025
ORBETELLO (Gr) – La laguna di Orbetello è la più grande della costa tirrenica con quasi 3.000 ettari di superficie acquatica. E nonostante il suo precario equilibrio ambientale (eccesso di nutrienti, eutrofizzazione) continua a essere un paradiso per gli uccelli acquatici e luogo d’elezione per lo studio dei fenomeni migratori.
Domenica 23 febbraio si è concluso il primo ciclo annuale del Progetto Censimenti nella Laguna coordinato dal Centro Ornitologico Toscano (COT). Nell’arco di 12 mesi volontari ed esperti hanno potuto apprezzare l’alternarsi di popolazioni e specie differenti, al ritmo delle migrazioni, documentandone consistenza e distribuzione all’interno della laguna.
Il mese di febbraio è particolarmente interessante. Sono ancora presenti una parte degli svernanti regolari: il Centro Ornitologico Toscano ha censito ben 540 Piovanelli pancianera, 32 Voltapietre, 212 Svassi piccoli, una Strolaga minore e uno Svasso cornuto, specie ormai costanti nell’inverno in laguna.
Ma si sono potuti osservare anche i primi timidi accenni di migrazione primaverile con la presenza di 4 Pittime reali e 8 Pittime minori mentre sono sensibilmente diminuiti gli Smerghi minori. Degne di nota le 241 Avocette nell’Oasi WWF di Orbetello.
Ad aprire la stagione delle nidificazioni sono, come ogni anno, gli aironi cenerini sull’isolotto di Neghelli alle prese tra corteggiamenti e restauro dei vecchi nidi.
Intanto continua ad aumentare il numero delle vere star degli ultimi tre mesi nella laguna di Orbetello: i fenicotteri, arrivati a quota 8290. Un vero record. “Durante il monitoraggio – informa il Centro Ornitologico Toscano – sono stati letti più di 20 anelli che ci hanno indicato la provenienza di questi straordinari animali dall’intero bacino del Mediterraneo: Italia, Francia, Spagna e Algeria”.
Peccato che questi meravigliosi uccelli non riescano a nidificare e a riprodursi in laguna nonostante i numerosi accoppiamenti osservati a dicembre. La colonia si è sviluppata circa trent’anni fa ma il 1994 è stato l’unico anno in cui sono riusciti a riprodursi. Negli anni Duemila la colonia è poi cresciuta ma il miracolo non si è più ripetuto.
Uno dei problemi è il pompaggio, che alzando il livello delle acque in laguna in pratica spazza via i nidi; l’altro è il troppo rumore. La riproduzione è un momento delicatissimo e i fenicotteri sono estremamente sensibili al disturbo, basta un niente e si allontanano. Come soluzione gli esperti suggeriscono un’isoletta artificiale in un luogo riparato e tranquillo, al riparo dal passaggio di droni e imbarcazioni, dove questi trampolieri possano riprodursi in santa pace. È un progetto fattibile, non richiede grossi investimenti ed è stato già realizzato per altre specie. Basterebbe che tutti i soggetti che gestiscono la laguna fossero d’accordo, ma ne varrebbe la pena.

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