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Corso formazione giornalisti su grandi opere in Toscana fa infuriare i comitati

Cantiere Tav Firenze-Bologna
Cantiere Tav Firenze-Bologna
Le accuse: informazione unilaterale e senza contraddittorio. Interrogazione urgente di Fattori (Sì) in Regione: “Una brutta pagina sul delicato tema dei rapporti fra stampa e potere”.

 

di Gabriella Congedo

FIRENZE – Nessuno degli organizzatori forse si aspettava che un corso di formazione per giornalisti, di quelli obbligatori per legge, provocasse un tale putiferio. E invece il seminario del 25 novembre sulle Grandi Opere in Toscana (quattro crediti formativi), organizzato da Regione Toscana e Assostampa, ha scatenato le proteste dei comitati e associazioni (Mamme No Inceneritore, Presidio No Inceneritori e No Aeroporto, Comitato No Tunnel Tav Firenze, Idra) che si oppongono ad alcune grandi opere; un blitz dell’associazione Idra all’auditorium di Sant’Apollonia, dove si svolgeva il corso, con distribuzione di volantini ai giornalisti; infine un’interrogazione urgente in Consiglio Regionale di Tommaso Fattori, capogruppo di Sì Toscana a Sinistra.
Niente male per un evento destinato agli addetti ai lavori.

All’origine della protesta non tanto l’argomento in sé quanto la maniera scelta per presentarlo ai giornalisti, che a detta dei comitati sa tanto di indottrinamento per condizionare l’informazione in vista delle prossime elezioni regionali.

L’informazione corretta su ambiente e grandi opere (Tav, aeroporto, terze corsie, Corridoio Tirrenico)” recitava l’invito ai giornalisti, per proseguire con “La verità giornalistica e la correttezza dell’informazione di fronte ad argomenti che possono prestare il fianco a varie strumentalizzazioni”. E ancora: “C’è chi afferma che, in nome della tutela dell’ambiente, non si devono fare grandi opere ritenute invece fondamentali per migliorare la qualità della vita e i collegamenti. Tav, aeroporto di Firenze, terze corsie autostradali e Corridoio Tirrenico sono le grandi opere nell’occhio del ciclone”.

Un approccio che ha fatto infuriare i comitati e le associazioni, che accusano “la grande stampa” di ignorare sistematicamente le loro buone ragioni oppure, nel migliore dei casi, di relegarle al rango di “folklore antisviluppista”. Ed è proprio questo corso di formazione, dicono, ad alzare il sipario “sul perverso rapporto tra stampa, politica e imprese in Toscana”.

Ma le critiche si sono appuntate anche sulla scelta dei relatori: l’assessore regionale alle Infrastrutture Vincenzo Ceccarelli e i vertici di Anas e Rete Ferroviaria Italiana. Vale a dire, fa notare Tommaso Fattori, “i committenti delle grandi opere, ossia i vertici della Regione e chi le dovrà realizzare, RFI per le ferrovie e ANAS per le strade, senza alcun contraddittorio e senza il coinvolgimento delle associazioni ambientaliste o dei tanti tecnici indipendenti e dei docenti universitari che propongono un punto di vista alternativo”. Per il consigliere, quella di ieri è stata “una brutta pagina sul delicato tema dei rapporti fra stampa e potere”. E nell’interrogazione urgente appena presentata chiede “se sia stata la Giunta toscana a prendere l’iniziativa, sollecitando Assostampa a organizzare questo seminario di indottrinamento in vista delle elezioni regionali”.

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