L’andamento delle produzioni nel 2017, la nuova ‘Nomadi-App’ e la premiazione del XXXII ‘Concorso Mieli Toscani’.
FIRENZE – Sentinelle dell’ambiente, le api di città, oltre a produrre un ottimo miele, concorrono a tutelare la biodiversità e possono monitorare efficacemente gli inquinanti presenti nell’aria. Di questo, e non solo di questo, si è parlato al convegno di fine anno dell’Associazione regionale produttori apistici toscani (Arpat) che si è svolto alla BibliotecaCaNova sabato 16 dicembre.
Tra i relatori Michele Valleri, su ‘L’andamento delle produzioni nel 2017’ e Rita Cervo dell’università di Firenze, che è intervenuta sulla vespa vellutina, un predatore di alveari che recentemente è stato individuato anche in Toscana.
Si è parlato anche del progetto ‘Nomadi-App’: gli apicoltori toscani, in collaborazione con l’Università di Firenze, stanno sviluppando un progetto per la costruzione di una rete di apiari monitorati a distanza attraverso dispositivi elettronici. L’obbiettivo finale è quello di sviluppare un portale in cui gli apicoltori potranno visualizzare da remoto le informazioni dei propri apiari e i dati delle varie stazioni di monitoraggio.
Il convegno si è concluso con la premiazione del XXXII ‘Concorso Mieli Toscani’.
«Le api, come gli altri bioindicatori, forniscono un’informazione che i metodi chimico-fisici non possono dare, la biodisponibilità dell’inquinante monitorato – ha ricordato l’assessore all’Ambiente Alessia Bettini – e molte caratteristiche le rendono dei buoni rivelatori ecologici. Il loro corpo coperto di peli, per esempio, è particolarmente adatto a intercettare le sostanze inquinanti nell’ambiente, rendendole disponibili alle analisi di laboratorio. Senza dimenticare che senza di loro non ci sarebbe l’impollinazione, indispensabile alla riproduzione delle piante, alle colture ortofrutticole, al foraggio».
Fonte: Comune di Firenze
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