Attualità

Controllo degli ungulati in Toscana, la Consulta respinge il ricorso degli animalisti

famiglia-cinghiali-ungulati

I giudici costituzionali hanno ritenuto corrette le misure adottate dalla Regione per contenere l’aumento di cinghiali e caprioli.

 

Redazione

L’annosa questione del controllo della fauna selvatica sembra arrivata a un punto di svolta. Con una sentenza depositata due giorni fa (17 febbraio) la Corte Costituzionale conferma i provvedimenti della Regione Toscana e rigetta il ricorso di WWF, ENPA, LAV e LAC dichiarando non fondate le questioni di legittimità costituzionale avanzate.

Sono corrette dunque, secondo i giudici costituzionali, le misure adottate della Regione Toscana che, per il controllo degli ungulati, mettono in campo le guardie venatorie volontarie, le guardie giurate private e i cacciatori abilitati, tutti sotto il coordinamento della Polizia provinciale e della Polizia della Città metropolitana.

Tra le organizzazioni in prima linea nel difendere la legge toscana Federcaccia e Coldiretti, che hanno fortemente voluto il nuovo sistema di controllo nato per cercare di far fronte con nuovi strumenti all’emergenza che si è creata negli ultimi anni in Toscana.

“Questa sentenza rappresenta un’importante conferma degli indirizzi approvati dalla Regione Toscana – ha commentato l’assessora all’Agroalimentare Stefania Saccardi – Si scongiura così il blocco delle attività di controllo della fauna selvatica che, a causa delle limitazioni collegate alla pandemia, ha visto un preoccupante aumento di ungulati nel corso del 2020 che oggi mettono a serio rischio le attività agricole”.

Per mettere un argine all’aumento incontrollato di cinghiali e caprioli la Regione ha adottato nel tempo diverse misure di contrasto che non sempre si sono dimostrate efficaci. Il coinvolgimento delle Polizie provinciali, delle Guardie venatorie e dei cacciatori abilitati sembra stia dando risultati migliori.
Grazie anche a questi interventi straordinari – informa una nota della Regione – i danni alle colture agricole sono passati dai 3,4 milioni di euro del 2017 a 1,1 milioni nel 2018 e 1,177 euro nel 2019. Anche il numero di denunce per sinistri stradali in cui sono rimasti coinvolti gli ungulati è passato da 430 nel 2016 a 90 nel 2019. Numeri che dimostrano la correttezza degli indirizzi adottati e impegnano la Regione ad andare avanti”.

Tags