Mati di Confagricoltura: “A rischio centinaia di aziende”; Tommaso Fattori (Sì Toscana a Sinistra): “Era ora, Rossi ha tergiversato e si sveglia solo adesso dopo sentenza Monsanto”.
L’annuncio del presidente Enrico Rossi – dopo la storica sentenza contro la Monsanto – di voler punire le aziende agricole toscane che fanno uso del glifosato non ha mancato di scatenare polemiche e dichiarazioni di segno opposto.
“Dispiace che il presidente della Toscana Enrico Rossi, da sempre in prima fila per difendere il diritto e contro l’ingiustizia, subito dopo la sentenza Monsanto emetta un editto vietando l’utilizzo del glifosato in Toscana. Dispiace soprattutto perché così si rischia di danneggiare irreparabilmente centinaia di aziende senza alcuna ragione, ma solo sulla base di un’impressione”. Così Francesco Mati, presidente dei florovivaisti di Confagricoltura Toscana, critica la decisione del governatore di voler proibire l’uso del glifosato nei campi della Toscana.
“Non c’è alcun fondato motivo scientifico che giustifichi azioni del genere. Infatti l’elemento potenzialmente cancerogeno è un additivo e non il glifosato, su cui sono state fatte migliaia di indagini e ricerche senza alcuna conclusione certa sulla sua presunta minaccia cancerogena”.
Per Mati si può certo “invitare a un uso accorto, consapevole e limitato del glifosato”, ma non si può “vietarne l’utilizzo dalla sera alla mattina senza alcuna motivazione scientifica ma mettendo in ginocchio centinaia di aziende agricole e non”.
Tanto più, ricorda il dirigente di Confagricoltura, che dal 1971 il glifosato ha cambiato molti sistemi di produzione in agricoltura e quindi, in mancanza di un valido sostituto, vietarne totalmente l’utilizzo significa concretamente obbligare le imprese agricole a cambiare tutti i sistemi di produzione e a trovare risorse aggiuntive in un momento in cui il settore non è in grande salute economica.
Sul versante opposto, ma ugualmente critica, la reazione di Tommaso Fattori, capogruppo di Sì Toscana a Sinistra, che accusa invece Rossi di aver atteso troppo e solo sulla spinta del clamore mediatico suscitato dalla sentenza di San Francisco.
“Il presidente Enrico Rossi ora sembra deciso a dare finalmente attuazione alla nostra mozione, approvata all’unanimità dal Consiglio regionale nel febbraio 2017 – dichiara Fattori – Con notevole faccia tosta Rossi oggi dichiara che farà ‘subito’ un provvedimento per escludere dai premi del Piano di Sviluppo Rurale le aziende che facciano uso del glifosato. Colpisce quell’avverbio, ‘subito’, quando l’approvazione della nostra mozione costituisce un obbligo per la Giunta già da un anno e mezzo. Rossi ha inutilmente tergiversato e si sveglia solo adesso, dopo la sentenza storica contro il glifosato della Corte Federale di San Francisco, la cui notizia sta giustamente facendo il giro del mondo”.
La mozione di Sì-Toscana a Sinistra approvata nel 2017 impegnava la Giunta regionale “a rimuovere il glifosato da tutti i disciplinari di produzione che lo prevedano e ad escludere dai premi del Programma di Sviluppo Rurale le aziende che ne facciano uso”. “Un indirizzo molto preciso che però fino ad oggi la Giunta regionale ha lasciato inspiegabilmente inattuato”, conclude Fattori.
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