Pubblicato il decreto che ne regola nascita e sviluppo. Per diventare operativo ha bisogno delle regole attuative che saranno approvate entro trenta giorni.
Redazione
26 gennaio 2024
Le comunità energetiche rinnovabili (CER) sono associazioni tra cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni e piccole e medie imprese che decidono di unire le proprie forze per dotarsi di uno o più impianti condivisi per la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili, con benefici ambientali, economici e sociali. Dal 24 gennaio sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica è stato pubblicato il decreto che stimola la loro nascita e il loro sviluppo come quello dell’autoconsumo diffuso in Italia.
Il decreto è in vigore a tutti gli effetti essendo avvenuta la registrazione della Corte dei Conti e, in precedenza, l’approvazione della Commissione europea. Ma in Italia le CER (Decreto legislativo 199/2012) non possono comunque diventare realtà fin quando il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica non avrà emanato i decreti attuativi.
Il decreto legislativo 199/2021, recependo la direttiva europea 2018/2011, ha introdotto il soggetto giuridico delle CER delineando strumenti e regolamentazione, ma soprattutto i finanziamenti a fondo perduto e gli incentivi, oltre due miliardi di euro del PNRR, per favorirne l’adozione anche in Italia.
Il decreto ministeriale, che arriva tre anni dopo il recepimento della Direttiva europea, ha bisogno dunque delle regole attuative che dovranno essere approvate dal ministero entro trenta giorni e dovranno disciplinare modalità e tempistiche di riconoscimento degli incentivi previa verifica da parte dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) e su proposta del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) che metterà in esercizio i portali attraverso i quali sarà possibile presentare le richieste entro 45 giorni dall’approvazione delle regole.
Il testo del decreto individua due strade per promuovere lo sviluppo nel Paese delle CER: un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili, finanziato dal Pnrr e rivolto alle comunità i cui impianti sono realizzati nei Comuni sotto i cinquemila abitanti che supporterà lo sviluppo di due gigawatt complessivi, e una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa per tutto il territorio nazionale. I due benefici sono tra loro cumulabili. Attraverso il provvedimento sarà dunque favorito lo sviluppo di cinque gigawatt complessivi di impianti di produzione di energia rinnovabile.
Il GSE, inoltre, renderà disponibili sul proprio sito istituzionale (www.gse.it) documenti e guide informative, oltre a canali di supporto dedicati, per accompagnare gli utenti nella costituzione delle CER e, in raccordo con il Ministero, lancerà una campagna informativa per rendere consapevoli i consumatori dei benefici legati al nuovo meccanismo. Il primo step è già online e consiste in alcune Faq per iniziare a orientare cittadini, piccole e medie imprese, enti, cooperative e tutti gli altri destinatari del provvedimento. Sarà presto online sul sito del GSE anche un simulatore per la valutazione energetica ed economica delle iniziative, mentre è già disponibile la mappa interattiva delle cabine primarie sul territorio nazionale.
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