Nei prossimi 3 anni, grazie al progetto europeo Life Weee, aumenteranno i punti di raccolta. Ma l’obiettivo principale rimane quello di riutilizzarli e allungarne la vita.
Toscana e Andalusia sono impegnate in un progetto europeo Life Weee (Waste Electrical and Electronic Equipment) per aumentare la raccolta dei rifiuti costituiti da apparecchi elettrici ed elettronici (AEE) e incrementare, di conseguenza, anche il recupero di materie prime da vecchi smartphone, tv, computer, tablet ed altre apparecchiature informatiche ed elettroniche.
Nei prossimi 3 anni, grazie a questo progetto, aumenteranno i punti di raccolta e sarà predisposta una importante campagna di sensibilizzazione rivolta in particolare a cittadini e imprese, che spesso smaltiscono in modo non corretto questa particolare tipologia di rifiuti, con due effetti negativi:
- il rischio di danneggiare l’ambiente; questi rifiuti, infatti, contengono sostanze altamente inquinanti;
- la perdita di materie prime spesso facilmente riciclabili, in controtendenza rispetto a un’economia che vorremmo sempre più circolare.
Il progetto Weee vede la collaborazione di ANCI Toscana insieme a Camera di Commercio di Firenze, Camera di Commercio di Siviglia, dipartimenti di Ingegneria civile e Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Firenze, società delle Camere di Commercio Ecocerved e Regione Toscana.
Una recente ricerca condotta dalla Camera di Commercio di Firenze su un campione di 1.275 imprese toscane mette in evidenza come ancora il 73,7% delle aziende non sia a conoscenza delle regole sullo smaltimento di vecchi prodotti elettrici ed elettronici e solo il 53,5% li smaltisca negli appositi centri di raccolta. Cosa accade sul fronte dei singoli cittadini? Un’indagine Ipsos del 2016, commissionata da Ecodom e Cittadinanza attiva, evidenzia che solo una quota (ancora marginale) di popolazione conosce i RAEE e la percezione sul grado di rischio di queste apparecchiature appare elevata anche tra chi non li conosce.
La Regione Toscana è all’avanguardia nel panorama nazionale per la gestione di questi rifiuti ma si può fare molto di più.
E’ necessaria un’informazione mirata a cittadini e imprese per informare non solo su come smaltirli correttamente ma soprattutto su come riutilizzarli e allungarne la vita, senza mai dimenticare che l’obiettivo principale è quello della riduzione dei rifiuti prima ancora del ri-uso e della riparazione.
Fonte: ARPAT
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