Un appuntamento con un affascinante fenomeno della natura che richiama centinaia di volontari e appassionati da tutta Italia. Come iscriversi.
Redazione
27 luglio 2023
PRATOVECCHIO STIA (Ar) – È scoccato il conto alla rovescia. Stanno per iniziare i giorni (e le notti) del cervo nobile (Elaphus), la grande stagione degli accoppiamenti che vede il Parco nazionale delle Foreste casentinesi risuonare dell’eco del bramito dei cervi in un grande rituale di lotta e di corteggiamento. E come ogni anno centinaia di appassionati, studenti o semplici curiosi provenienti da tutte le regioni d’Italia, e a volte d’Europa, si daranno appuntamento nell’area naturale protetta dell’Appennino tosco-romagnolo.
Le iscrizioni per il censimento del cervo al bramito nelle Foreste casentinesi per l’anno 2023 saranno aperte dal 1° agosto. Si chiuderanno il 6 settembre per permettere la perfetta organizzazione dell’evento di citizen science che si svolgerà dal 21 al 23 dello stesso mese.
Il metodo “al bramìto” per il conteggio dei cervi – che prende il nome dal caratteristico verso di monito (per gli altri maschi), richiamo e seduzione (per le femmine) durante il periodo riproduttivo – si basa sulla disponibilità di un numero altissimo di volontari e sulla “triangolazione” della registrazione delle direzioni di provenienza del suono. Teorizzato in Norvegia da Rolf Langvatn nel 1977, è stato sperimentato nelle Foreste casentinesi a partire dal 1989 e recepito dall’area protetta nel 2007. Non a caso il metodo è anche noto come “Casentinese”.
Il suggestivo verso riecheggia nella foresta durante tutto il giorno ma vedrà uno dei suoi picchi più forti nella nottata e sarà quindi nell’oscurità, tra le 20 e le 23, che circa settecento persone suddivise in cellule di due operatori prenderanno posto, in assoluto silenzio, in ogni angolo della millenaria foresta. Ne annoteranno per tre ore il numero, la distanza e la direzione, perché l’obiettivo è quello di contare con precisione i maschi adulti allo scopo di determinare poi, attraverso un algoritmo, il numero totale di cervi e la loro distribuzione. Questa tecnica viene applicata in ambienti molto boscosi dove il riconoscimento visivo sarebbe impossibile: come appunto il Parco nazionale delle Foreste casentinesi, coperto per circa il 90% da foreste.
L’area di monitoraggio interessa una porzione elevata dell’area protetta sia sul versante toscano che su quello romagnolo. La superficie complessiva è di circa 25.000 ettari – quota minima di 300 metri e massima di 1.700 metri sul livello del mare – con quasi trecento punti di rilevazione.
Al centro del weekend ci sarà anche il monitoraggio del lupo appenninico con la tecnica del wolf-howling al termine delle serate d’ascolto dei cervi in amore. Il programma sarà integrato da eventi formativi, culturali ed escursioni.
Per iscriversi è necessario collegarsi a: cervo.parcoforestecasentinesi.it. Per rimanere aggiornati sul programma delle escursioni consultare: www.parcoforestecasentinesi.it/it/calendario-eventi
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