Pubblicati gli ultimi dati Ispra sui litorali italiani. Negli ultimi 20 anni la costa cementificata è aumentata di oltre 100 km.
Redazione
3 Giugno 2022
Continuiamo a consumare le nostre coste a un ritmo inarrestabile. Ogni anno, negli ultimi 20 anni, sono andati persi 5 Km di costa naturale a causa della costruzione di nuove strutture artificiali: una misura che equivale all’intero litorale di una località balneare come Fregene.
La cementificazione è ancora più consistente nelle zone retrostanti le spiagge nelle quali ogni anno dune costiere, terreno coltivato, vegetazione e formazioni naturali vengono sostituite da oltre 10 Km di nuove costruzioni.
Sono i dati che emergono dall’aggiornamento della banca dati Linea di Costa Italiana 2020, presentato alcuni giorni fa da ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), che analizza la fascia costiera italiana.
La linea di costa italiana, spiega Ispra, misura circa 8.300 Km, di cui il 13% è occupato da opere artificiali come porti, opere di difesa costiera, opere idrauliche di impianti industriali, strutture artificiali a supporto della balneazione. Negli ultimi 20 anni la costa cementificata è aumentata complessivamente di oltre 100 km.
Va ancora peggio se si considera l’interfaccia tra le spiagge e il territorio circostante. Nell’insieme la linea di retrospiaggia misura circa 4.000 Km, di cui solo metà restano naturali, mentre oltre il 20% è completamente occupato da opere artificiali come strade, abitazioni, lidi, siti produttivi. L’incremento in questo caso è stato di oltre 200 Km negli ultimi 20 anni. Il restante 30% si caratterizza come “urbano sparso”, occupato quindi in maniera parziale e discontinua da opere dell’uomo.
Sono 20 anni che Ispra analizza le coste italiane; il monitoraggio della fascia costiera e della sua evoluzione nel lungo periodo, dovuta all’azione del mare, agli interventi dell’uomo e ai cambiamenti climatici, è fondamentale per la pianificazione e la gestione dei litorali.
Adesso i contenuti della banca dati Linea di Costa 2020 e i risultati degli studi sono pubblicamente accessibili attraverso il nuovo Portale delle Coste Ispra, in modo da renderli un supporto concreto per gli enti, le università e tutti i soggetti che hanno a cuore la corretta gestione di un patrimonio fragile e inestimabile: le nostre coste.
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