Attualità

Cavallo caduto, gli animalisti scrivono a Nardella: stop carrozzelle in centro

Fiaccheraio_2
Gli animali non devono essere “parte folkloristica di un’immagine di Firenze ormai obsoleta”. Il coordinamento toscano chiede di eliminare gradualmente le licenze.

 

di Gabriella Congedo

FIRENZE – L’argomento dei barroccini a cavallo di Firenze da qualche giorno è balzato agli onori delle cronache dopo l’episodio del cavallo stramazzato a terra in via Maso Finiguerra. Non entriamo nel merito, non sappiamo se l’animale sia crollato per la stanchezza oppure, come sostengono altri, sia scivolato per lo spavento provocato dal rombo fortissimo di una moto. E nemmeno diamo la croce addosso al barrocciaio.
Certo è che l’immagine della povera bestia sdraiata su un fianco e incapace di rialzarsi ha molto impressionato quelli che erano presenti ed è dilagata sui social.

Sull’onda di questo fatto il CAART, il coordinamento delle associazioni animaliste della Toscana, ha ripreso una sua vecchia battaglia scrivendo al sindaco Nardella affinché vengano abolite una volta per tutte le carrozzelle in centro. Gli animali non devono essere più parte folcloristica di un’immagine di Firenze ormai resa obsoleta da tramvia, auto elettriche e piste ciclabili” si legge nella lettera. E all’assessore competente si chiede di “eliminare piano piano le licenze e avviare nuovi posti di lavoro per i fiaccherai che si troveranno in difficoltà”.

Vedremo se la richiesta degli animalisti avrà un seguito. In verità il finto folklore delle carrozzelle che a Firenze scarrozzano i turisti in giro per il centro, in una città massificata che non ricorda nemmeno lontanamente la Firenze dei romanzi di Pratolini, mette davvero tristezza. E i poveri cavalli, costretti ad andare avanti e indietro tutto il giorno fra il traffico e orde di comitive, meriterebbero un destino migliore.

La tradizione qui c’entra poco. Sarebbero state ben altre le tradizioni da preservare. Tanto per dirne una, il meraviglioso artigianato fiorentino ormai scomparso o in agonia nel disinteresse generale. Di questo folklore posticcio, una città come Firenze può fare tranquillamente a meno.

Tags