Respinta la Procedura Abilitativa Semplificata presentata da X-Elio per incongruenze con gli strumenti urbanistici e il rischio idraulico.
di Marcello Bartoli
13 dicembre 2024
CASOLE D’ELSA (SI) – Lo sviluppo sostenibile deve rispettare il paesaggio, la cultura e le normative locali. È possibile coniugare innovazione energetica e tutela ambientale ma ogni progetto deve essere concepito con criteri di compatibilità e trasparenza. Il contesto di crisi ambientale dei nostri giorni può e deve favorire l’espansione delle energie rinnovabili ma la transizione ecologica non può avvenire a scapito della salvaguardia dei territori e delle comunità.
Arriva da Casole d’Elsa la notizia che il Comune ha ufficialmente rigettato la Procedura Abilitativa Semplificata (PAS) presentata qualche mese fa da una società a responsabilità limitata con sede a Roma e legata alla multinazionale spagnola X-Elio che vorrebbe installare dei pannelli fotovoltaici di capacità 5 Megawatt su un terreno agricolo di nove ettari nei pressi di una strada della via Etrusca che fa parte della Rete escursionistica toscana. Cittadini e amministrazione comunale si sono detti però contrari alla realizzazione di un parco fotovoltaico in prossimità del centro abitato di Cavallano.
Il risultato è stato raggiunto anche grazie all’impegno congiunto dei gruppi di opposizione Pensare Comune e Noi Ci Siamo, del Comitato Piano Casole e della cittadinanza attiva, uniti nella difesa del paesaggio e del territorio casolese: “Dobbiamo evitare la costruzione dell’impianto, evitare e garantire una pianificazione più oculata e rispettosa del territorio, condividere queste scelte con la popolazione”.
Tra le criticità rilevate, riportate nel documento di rigetto comunale, figurano contrasti con le norme giuridiche, incongruenze con gli strumenti urbanistici e il mancato rispetto del rischio idraulico. I timori riguardano anche la fruibilità dell’area, il rischio per la fauna locale, l’aumento dei pericoli legati al traffico e alla sicurezza: “Nella stessa zona industriale del Piano esistono aree più idonee per l’installazione di pannelli e potrebbero essere utilizzati anche i tetti degli stabilimenti. Sono aree in qualche modo già compromesse e, soprattutto, assai meno sensibili e importanti dal punto di vista dei valori paesaggistici, turistici e identitari”.
Decisivo è stato il lavoro del Comitato Piano Casole, formato da cittadini senza distinzioni politiche, e dei capigruppo di opposizione Alfio Barbagallo e Federico Verporziani: “Questo risultato non rappresenta soltanto una vittoria contro un progetto percepito come invasivo e speculativo ma è anche un esempio di valore civico. La mobilitazione dei cittadini, guidata da un senso profondo di appartenenza e di tutela dell’identità del territorio, ha dimostrato come la partecipazione attiva possa influenzare le decisioni amministrative”.
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