Molto grave, è in cura al Centro di recupero della Lipu. Sul piombo nelle munizioni da caccia nel 2020 il report ‘Cartucce avvelenate’ del Wwf.
di Gabriella Congedo
LIVORNO – Non ha molte chances di salvezza l’aquila reale soccorsa nei giorni scorsi sulle Alpi Apuane e ricoverata da ieri al Cruma di Livorno, il Centro di recupero per uccelli marini e acquatici gestito dalla LIPU. Le sue condizioni sono molto gravi e il sospetto, come si apprende dalla pagina Facebook del Cruma, è che si tratti di saturnismo, un’intossicazione dovuta all’ingerimento di piombo. La conferma arriverà dopo i risultati delle analisi dei campioni di sangue inviati a un laboratorio specializzato.
L’intossicazione da piombo è una questione seria. È legata all’ingestione da parte degli uccelli dei pallini di piombo sparati dai cacciatori e dispersi nell’ambiente. L’aquila reale soccorsa sulle Apuane non è il primo animale arrivato al Cruma con questa gravissima forma di avvelenamento, assai difficile da diagnosticare. Qualche anno fa era stata ricoverata al centro un’avocetta, specie che si nutre di piccoli invertebrati cercandoli nelle acque basse e nei terreni fangosi. Insieme al cibo ha l’abitudine di inghiottire piccoli sassolini per stimolare la digestione ed è così che ingerisce anche i pallini di piombo sparati durante l’inverno dai cacciatori.
Stessa brutta avventura per un grifone ricoverato nel 2017: il rapace si era nutrito di una preda già abbattuta da un cacciatore la cui carne era contaminata dal piombo. Sia l’avocetta che il grifone dopo mesi di cure ce l’hanno fatta, sono stati fortunati. Auguriamoci che la stessa fortuna tocchi all’aquila reale affidata alle cure dei veterinari del Cruma.
Il piombo, un killer silenzioso
Questo fatto dovrebbe riportare l’attenzione sul piombo contenuto nelle munizioni dei cacciatori che finisce disperso nell’ambiente. Un problema di cui si parla poco, oscurato dal dibattito pro o contro la caccia. E invece è un avvelenamento silenzioso che minaccia gli ecosistemi e la nostra salute. Il piombo è un metallo altamente tossico, tanto da essere stato bandito da tutti i prodotti di consumo come benzina, vernici, tubature. Ma la caccia rappresenta ancora una zona franca, con migliaia di tonnellate rilasciate ogni anno solo nelle Zone Umide europee.
L’allarme del WWF
Nel 2020 il WWF ha lanciato l’allarme con il report Cartucce avvelenate. Vi si spiega tra l’altro come rimaniamo vittime delle nostre stesse azioni: il piombo ha il potere di bioaccumularsi. Quello che contamina le falde acquifere entra nella catena alimentare così come la carne di animali contaminati da piombo: dalla cartuccia al piatto il passo è breve. Questa drammatica catena del veleno potrebbe essere spezzata se il piombo delle munizioni venisse sostituito con leghe non tossiche, già ampiamente disponibili sul mercato. Ma a quanto pare da quell’orecchio il mondo venatorio e le istituzioni non ci sentono.
Di regole a tutti i livelli, al solito, ce ne sono a bizzeffe, ma nonostante le convenzioni e gli accordi internazionali al momento nulla è cambiato. E invece sarebbe il momento di decidere. Siamo ancora in mezzo a una pandemia che sta mettendo a rischio la salute nel mondo, almeno questa inutile forma di inquinamento ce la possiamo risparmiare.
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