Opinioni

Caro Jova, per noi eri un “bravo ragazzo” ma ci abbiamo un po’ ripensato

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Anche sulle spiagge più compromesse dalle attività umane il grande miracolo della vita è sempre presente. Invece tu fai spianare le dune. 

 

di Valentino Valentini
direttore Museo Laboratorio della Fauna Minore del Parco nazionale del Pollino
presidente del CO.RI.TA. (Comitato per il Rimboschimento della Città di Taranto)

3 settembre 2022

Caro Jovanotti, t’avevano definito un “bravo ragazzo”, ma ti confesso che oggi ci abbiamo tutti un po’ ripensato! Tu affermi d’amar tanto la natura al punto da pretendere di realizzare i tuoi “JOVA BEACH PARTY” a stretto contatto con essa, definendoti persino “convinto ambientalista”.

Diciamo subito che è assurdo e impensabile che tali eventi trovino sede in ambienti costieri tanto preziosi e unici, definiti a livello europeo “Luoghi d’Eccellenza” a causa dei tesori di biodiversità che ancor oggi conservano, e di cui tutti noi, indistintamente, dovremmo assicurare salvaguardia e integrità. Perché in tali ambienti aridi e salmastri, caro il mio Jova, il grande “miracolo della vita” è presente non solo attraverso il fratino, ma anche attraverso rare piante pioniere che, anche in condizioni estreme, s’insediano e consentono di consolidare le dune (che tu vorresti far spianare) e creare quel micro-clima minimale perché possa essere presente anche la vita animale.

Forse non ti sei accorto che tali habitat sono anche tra gli ambienti naturali più compromessi dall’impatto umano a causa di interventi di tipo indiretto (incremento del traffico lungo le vie costiere) e diretto (costruzioni, insediamenti turistici e portuali ecc.): il “disturbo” antropico è sempre presente, e tu vuoi mettervi anche la “ciliegina sulla torta”?

Tra l’altre cose, novello Attila, di fatto stai imperversando su questi fragili ecosistemi senza considerare la crescente, inesorabile erosione costiera che di anno in anno sottrae arenile e impoverisce i nostri splendidi litorali. Il tuo tanto conclamato intento di preservare comunque, dopo i tuoi squassanti “Party”, l’ambiente naturale, apre la strada al risultato ottenuto secondo la “modalità dell’avere” (lo scrive Fromm) che, lasciamelo dire, sottrae, soffoca e distrugge, rispetto alla “modalità dell’essere” che al contrario è ben lungi dal causare la morte di animali e piante ma si adopera per la protezione di ecosistemi che stanno diventando sempre più rari e preziosi e combatte le cause della loro distruzione.

In Toscana per il Beach Party di Viareggio (che speriamo tanto non si tenga per maltempo…) s’è parlato anche di “esternalità negative”, degli effetti negativi che comunque la tua attività porta su territori naturali che costituiscono un bene collettivo, con pesanti trasformazioni del tutto opposte a quelle cui la natura li aveva destinati.

Ascolta, caro Jova, le numerose e valorose compagini ecologiste che si stanno battendo perché tu tenga i tuoi “Beach Party” in ben altri siti (di stadi e di piazze il mondo è pieno…), evitando in tal modo a questi nostri ambienti fragilissimi l’impatto distruttivo dei bulldozer e d’una musica “rompitimpani” che rintrona persino sugli incolpevoli abitanti del mare. E ricorda sempre, caro il mio Jova, che è un fatto comunemente accertato, specie dalla comunità scientifica, che da oltre mezzo secolo a questa parte i litorali sabbiosi della nostra bella penisola sono tra gli ambienti naturali più compromessi dalle attività umane che già hanno causato notevoli perdite di biodiversità, e questo così come stanno oggi le cose non ce lo possiamo più permettere, pena la nostra stessa sopravvivenza come popolazione umana.

Mettiti una mano sulla coscienza, caro Jova, così che ritornerai a essere quel “bravo ragazzo” che – anche a detta d’un entomologo qual sono – si sia reso dantescamente conto d’esser diventato finalmente quel “verme nato a formar l’angelica farfalla, che vola a la giustizia sanza schermi”. Ce lo auguriamo tutti.