1.055 ore di servizio e 7.732 km percorsi. 218 le persone controllate durante l’attività venatoria, 13 le denunce, sequestrati oltre 70 richiami vivi.
di Marcello Bartoli
Anche quest’anno il WWF rende pubblico il bilancio finale dei controlli svolti negli ultimi mesi dalle sue Guardie Giurate antibracconaggio. Un’azione a tutela delle specie migratrici che si è concentrata soprattutto nelle aree umide della Toscana, dal padule di Bientina a quello di Porcari e di Fucecchio, dai laghi di Massaciuccoli, Sibolla e Quarrata alle aree umide della Piana Fiorentina.
Il bilancio presenta numeri di tutto rispetto: 170 servizi svolti da 18 Guardie Giurate del WWF Italia nelle Province di Pisa, Lucca, Pistoia e Firenze con la collaborazione di una decina di volontari, per un totale di 1.055 ore di servizio, 7.732 km percorsi e 218 cacciatori controllati. In molti casi le guardie Wwf si sono coordinate con i Carabinieri forestali e le polizie provinciali.
Denunce
Sono state 13 le persone denunciate per reati di bracconaggio verso specie non cacciabili, protette e particolarmente protette come il pettirosso, la pispola e la cinciarella. Molti i casi di uso di richiami acustici elettronici detenuti illegalmente. Una persona è stata denunciata per essere stata sorpresa con una rete di cattura, tre per avere ostacolato il controllo, un’altra per aver abbandonato nel luogo di caccia un richiamo elettronico e più di 100 cartucce inesplose.
Sequestri
Durante i controlli sono stati sequestrati 30 metri di rete da uccellagione, oltre 70 richiami vivi, 8 esemplari di uccelli morti, 5 richiami elettronici, una trappola non consentita. Sono poi in corso accertamenti su tre appostamenti fissi da caccia costruiti in muratura o in cemento armato, uno dei quali addirittura dotato di vari locali, cucina e corrente elettrica.
Multe
Notevole anche il bilancio delle multe, per un totale di 7.390 euro. Tra le infrazioni sanzionate, impiego di richiami non consentiti, uccelli da richiamo senza anello, mancata annotazione della giornata venatoria, distanze di sicurezza, accesso vietato in area contigua e mancata annotazione dei capi abbattuti.
In provincia di Arezzo le Guardie sono state coinvolte anche nella verifica e ricerca di bocconi avvelenati, lacci e trappole per lupi, aiutati da una Guardia specializzata a quattro zampe: un cane pastore tedesco addestrato per la ricerca di bocconi avvelenati.
Qualcosa rispetto alla passata stagione sembra andare decisamente meglio ed è il rispetto delle distanze di sicurezza, mentre sono in aumento le segnalazioni sul bracconaggio. A farle sono soprattutto i cacciatori attenti alle regole che chiedono di verificare la caccia verso specie protette, l’uso di richiami elettronici e gli spari fuori orario.
Fonte: WWF Italia
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