Dal lago più antico d’Europa indicazioni sul clima futuro del Mediterraneo. Lunedì 9 settembre alla Scuola Superiore Sant’Anna un workshop con esperti e rappresentati del mondo politico.
PISA – Stagioni più estreme, con estati più calde e aride e maggiore instabilità autunnale dovuta a forti precipitazioni specie fra settembre e dicembre. Questa potrebbe essere la tendenza futura del clima nel Mediterraneo in seguito al riscaldamento globale che emerge dallo studio dei sedimenti del lago di Ohrid, il più antico di Europa, al confine tra Albania e Macedonia del Nord.
La notizia arriva da uno studio appena pubblicato sulla rivista Nature, condotto da un vasto consorzio internazionale capitanato da Bernd Wagner dell’Università di Colonia e coordinato per l’Italia da Giovanni Zanchetta del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, fra i “Principal Investigator” dell’intero progetto.
Per “leggere” il clima passato e ricavare indicazioni sul futuro, i ricercatori hanno analizzato per cinque anni i quasi tre km di carote di sedimento recuperate dal fondale del lago durante una campagna di carotaggio profondo condotta nel 2013. I campioni sono quindi stati suddivisi e analizzati presso i vari istituti di ricerca, fra cui anche i laboratori dell’Università di Pisa.
La Scuola Superiore Sant’Anna ospita, nel frattempo, un evento che riunisce esperti e rappresentati del mondo politico per discutere su una delle maggiori sfide del XXI secolo, quella legata appunto ai cambiamenti climatici. Il workshop, che sarà trasmesso in diretta web sul canale YouTube della Sant’Anna, si svolgerà lunedì 9 settembre con inizio alle ore 14.
Lord Adair Turner, presidente della Energy Transitions Commission, Senior Fellow presso l’Institute for New Economic Thinking ed ex presidente del Climate Change Committee della House of Lords discuterà delle sfide e delle opportunità legate ai cambiamenti climatici con Laura Castelli (vice ministro dell’Economia); Antonio Misiani (Senato della Repubblica); Filomena Maggino (cabina di regia di “Benessere Italia”, Presidenza del Consiglio dei Ministri); Nicoletta Batini (economista, FMI); Giovanni Dosi e Andrea Roventini (docenti di Economia alla Sant’Anna); Roberto Buizza (docente di Fisica all’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna).
La presentazione di Lord Adair Turner esaminerà la natura macroeconomica e le conseguenze del passaggio a un’economia a zero emissioni di carbonio e le azioni specifiche necessarie per realizzarla. “Non c’è dubbio che sia tecnicamente possibile arrivare a un’economia a zero emissioni di carbonio. Se il mondo lo facesse entro il 2050 il costo in termini di crescita economica e consumi sarebbe minimo. – sottolinea Adain Turner – ma raggiungere questo obiettivo richiederà un grande reindirizzamento degli investimenti dai combustibili fossili a fonti di energia rinnovabile e non avverrà senza politiche pubbliche efficaci, tra cui l’introduzione di tasse sul carbonio, la regolamentazione e il sostegno allo sviluppo tecnologico”.
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