Campo antibracconaggio, proseguono le ispezioni. Le Guardie giurate sequestrano fauna protetta. Roberto Marini del WWF regionale: “Pericoloso vuoto normativo, mancano i controlli sulla tutela ambientale”.
FUCECCHIO (FI) – Continuano i controlli antibracconaggio delle Guardie giurate WWF sul territorio nei dintorni del Padule di Fucecchio, la più grande area umida interna italiana.
La scorsa settimana una vasta operazione ha visto impegnati una quindicina di agenti che sono intervenuti su specifiche segnalazioni dei cittadini e su situazioni programmate d’ufficio. Le pattuglie in servizio hanno accertato svariate violazioni amministrative e illeciti penali.
Per quanto riguarda le violazioni di carattere penale, tre persone sono state denunciate per mancato rispetto delle leggi di pubblica sicurezza mentre un cacciatore, nella zona tra Cerreto Guidi e Lamporecchio, è stato denunciato per aver ucciso fauna particolarmente protetta come i migliarini di palude e fauna protetta come i fringuelli, sula base della Legge nazionale 157/92 che regolamenta la tutela della fauna.
Il Migliarino di Palude è un piccolo uccello che vive soprattutto nelle zone umide tra stagni e canneti; durante l’inverno frequenta anche le aree agricole, in special modo quelle incolte.
Altre violazioni sono state rilevate per il mancato rispetto della distanza di sicurezza da abitazioni e strade pubbliche. In un caso una persona cacciava con il fucile carico a 4 metri da un’abitazione.
Il campo antibracconaggio organizzato dal Coordinamento nazionale vigilanza del WWF (Partito in Toscana il primo campo antibracconaggio) continuerà senza soste sino alla fine di dicembre con i controlli a tutela della fauna nell’area del Padule di Fucecchio compresa tra le province di Pistoia, Lucca e Firenze.
“Ma il contesto non è certo dei migliori – spiega Roberto Marini, delegato WWF per la Toscana – mancano i controlli sulla tutela ambientale; la situazione che si è creata con la riforma della Pubblica amministrazione ha generato un pericoloso vuoto normativo che non facilita certo l’opera delle forze di polizia esperte per questo settore, come la Polizia provinciale e i Carabinieri forestali. È una situazione estremamente dannosa per la tutela dell’ambiente e per la sicurezza dei cittadini che deve essere risolta il prima possibile”.
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