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Caccia anticipata, Wwf Toscana: “La Regione ignora gli studi scientifici”

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“Approvata preapertura ai primi di settembre senza considerare gli allarmi del mondo scientifico sulla tutela della tortora selvatica e dei migratori”.

 

di Roberto Marini, delegato regionale del Wwf per la Toscana
30 agosto 2022

FIRENZE – Dopo un’estate caratterizzata da una delle peggiori siccità di cui si abbia memoria, solo recentemente rotta, ma non certo risolta, da precipitazioni sotto forma di eventi estremi, che hanno ulteriormente messo in difficoltà una fauna selvatica allo stremo, la Giunta Regionale della Toscana, su proposta dell’assessora Saccardi, da tempo ormai alfiere dei cacciatori ‘senza se e senza ma’, ha approvato l’apertura anticipata della caccia ai primi di settembre.

Una decisione non certo inaspettata, conoscendo la nostra Regione e la sua dedizione al soddisfacimento delle richieste del mondo venatorio, ma comunque ancora una volta clamorosa. In particolare la specie tortora selvatica, bersaglio preferito dei cacciatori in preapertura, è riconosciuta come in grave declino su tutto l’areale europeo. Per questo ne è stata chiesta una tutela maggiore e la sospensione del prelievo venatorio, a meno che non si mettano in atto misure di aiuto alla specie tali da compensare tale prelievo.

Tali misure, ammesso che siano sufficienti, sono state indicate in un piano di gestione nazionale della tortora, che è stato approvato l’anno scorso ma certamente ancora non applicato (né si sa se e quando lo sarà concretamente). Riaprire la caccia su una specie a rischio solo perché si è messo su carta un po’ di buoni propositi è evidentemente strumentale e grave.

La caccia a questa specie dovrebbe essere riaperta solo quando vi siano significativi segni di ripresa della popolazione. D’altronde, la Regione Toscana continua a legiferare sulla caccia ignorando gli allarmi del mondo scientifico sullo stato di conservazione delle specie. Anche quest’anno ha infatti ignorato nel suo calendario annuale la gran parte delle indicazioni dell’Ispra relative ai periodi di caccia, sia per quanto riguarda la data di inizio che di fine del prelievo.

Su questi aspetti il Wwf, insieme a Lipu, Legambiente, Lav, Lac e Enpa, proprio per il rispetto delle indicazioni date dalla Comunità Europea sulla necessità di tutela degli uccelli migratori fin dal primo inizio dei movimenti migratori prenuziali (a cui conseguirebbe una chiusura entro massimo il 31 dicembre per i turdidi e il 10 gennaio per gli anatidi), aveva presentato una formale diffida alla Regione, che è rimasta anch’essa del tutto inascoltata.

Ignorate non solo le associazioni ambientaliste (per tutto l’iter del calendario venatorio e provvedimenti connessi), ma anche le indicazioni del mondo scientifico, sia italiano che internazionale. L’azione legale dell’Associazione non si fermerà però qui. E’ sempre più urgente e necessario che siano riconosciute le responsabilità di chi, preposto alla tutela dell’ambiente, bene di tutti, ne dispone invece la distruzione.

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