Agricoltura

Burian e gelo spazzano via oltre il 90% dei carciofi della Val di Cornia

Foto Cia toscana
Foto Cia toscana

Temperature a -10 gradi e vento gelido mix letale per le colture sulla costa tirrenica. Danni per milioni di euro nelle campagne livornesi. Cia Toscana chiede immediato stato di calamità.

Addio ai carciofi della Val di Cornia. La produzione di 600 ettari nell’area di produzione in provincia di Livorno è già andata distrutta per oltre il 90 per cento, con una prima stima di danni economici di 6-8 milioni di euro (soltanto per la produzione del carciofo). A sottolinearlo sono Cia Toscana e Cia Livorno. Gli effetti degli abbassamenti di temperatura di questi giorni, seguiti dalle precipitazioni nevose, hanno compromesso anche gli altri ortaggi a foglia mentre è a serio rischio la coltura del finocchio nel caso perdurino condizioni metereologiche avverse.

La Cia Toscana chiede lo stato di calamità per i danni da maltempo alle colture ortofrutticole della costa livornese. «Chiediamo il riconoscimento immediato e completo della calamità – commenta il presidente Luca Brunelli – e il risarcimento dei danni subiti, per permettere alle aziende agricole toscane di non perdere ulteriori quote di mercato. Chiediamo inoltre il rinvio dei contributi previdenziali e il rinvio delle rate dei mutui».

«Situazione drammatica per le aziende agricole, interi raccolti sono andati distrutti – spiega Pierpaolo Pasquini, presidente Cia Livorno -. Temperature di dieci gradi sotto lo zero e il vento gelido, Burian, a due passi dal mare, hanno provocato la distruzione della quasi totalità della produzione del carciofo. Se qualcosa si potrà salvare (un 8-10% della produzione) verrà raccolta a fine aprile, ormai produzione tardiva».

Si tratta, come detto, di 600 ettari di coltura, del “Violetto di Toscana”, denominato “Morello di Livorno” e di altre varietà introdotte fin dalla metà degli anni ’60: una produzione destinata quasi totalmente al mercato toscano per consumo fresco, andata completamente distrutta.
Non c’è mai pace, insomma, per gli agricoltori livornesi e toscani. «Dopo la calamità dei mesi scorsi, a causa di una perdurante siccità – aggiunge Pasquini -, oggi gli agricoltori livornesi sono alle prese con il gelo che ha già fatto danni ingenti sulle colture ortofrutticole e non ancora calcolabili su olivi e altre colture che andranno monitorate nelle prossime settimane».

Fonte: Cia Toscana

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