Gravemente ferito, è ricoverato al Centro Recupero Rapaci di Vicchio nel Mugello. La Lipu: “Servono più risorse per la vigilanza”.
REGGELLO (Fi) – Uno splendido esemplare di falco pellegrino ferito da arma da fuoco è stato ricoverato presso il Centro di Recupero Rapaci della LIPU di Vicchio di Mugello. Dopo la visita e l’esame radiografico sono stati trovati ben 6 pallini da caccia, oltre ai fori lasciati da altri pallini che invece lo hanno trapassato. Gli operatori del Centro sperano che dopo le cure e un periodo di riabilitazione in voliera potrà essere liberato.
A trovare l’animale ferito nel giardino di casa, lunedì 17 settembre, è stato un cittadino di Reggello che, seguendo le indicazioni telefoniche della struttura Lipu, ha coraggiosamente soccorso il rapace. In quel fine settimana, apertura della caccia, intorno alla sua abitazione il proprietario ha raccontato di aver udito nel bosco uno spaventoso finimondo di spari.
Questo non è il primo animale che giunge al Centro a causa di atti di bracconaggio. Ma la maggior parte di loro purtroppo non ha neanche la fortuna di essere soccorsa e assistita perché si perde nelle campagne o nei boschi. “Alla luce dei fatti – commenta Daniela Burrini della Lipu Firenze – servono più risorse per la vigilanza. Polizia provinciale ed ex Corpo Forestale dello Stato erano una protezione indispensabile per questi animali”.
Il falco pellegrino è una specie protetta non cacciabile, il suo aspetto è inconfondibile rispetto all’avifauna per la quale è consentita la caccia. “Nel periodo di apertura della caccia – continua Daniela Burrini – aumenta anche il numero delle uccisioni di specie non cacciabili, si stima che in Italia tra caccia legale e illegale ogni anno siano uccisi da 3 a 8 milioni di uccelli”.
Il falco pellegrino oggi è presente anche nelle aree urbane. A Firenze può essere osservato in pieno centro: un nido è segnalato fin dai primi anni duemila sulla Cupola del Duomo e un altro sulla torre di Palazzo Vecchio.
Fonte: Lipu Firenze
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