Aveva abbattuto 13 fringuelli aiutandosi con un richiamo acustico proibito. Le guardie Wwf: “Riceviamo molte segnalazioni di irregolarità anche dagli stessi cacciatori”.
di Gabriella Congedo
CERRETO GUIDI (Fi) – Sparava a uccelli protetti in un’area protetta aiutandosi con un richiamo acustico elettronico proibito dalla legge. Tre infrazioni gravi in un colpo solo che sono costate al cacciatore una denuncia all’autorità giudiziaria.
Si tratta dell’ennesimo grave atto di bracconaggio nell’area del Padule di Fucecchio. A sventarlo sono state le Guardie Giurate del WWF Italia. La pattuglia in servizio si è insospettita sentendo un canto insistente di fringuelli (specie migratoria protetta dal 1993) e senza far rumore si è diretta verso un gruppo di alberi dal quale provenivano colpi di fucile. Qui ha beccato il cacciatore, un settantenne residente nella zona, mentre stava sparando. L’uomo aveva con sé un richiamo acustico elettronico impostato sul canto del fringuello e a terra, uccisi da poco, c’erano 13 esemplari.
Adesso per il cacciatore beccato in flagrante sono guai. L’uso del richiamo elettronico, come anche la detenzione di una specie protetta come il fringuello, spiegano dal Wwf, costituiscono una violazione penale. A peggiorare la situazione c’è il fatto che questo tipo di bracconaggio è avvenuto in un’area di particolare interesse ambientale come quella del Padule di Fucecchio, classificata come Zona Speciale di Conservazione e Zona di Protezione Speciale e ritenuta l’area umida interna più importante del centro Italia.
“I richiami acustici elettronici, i così detti “registratori” – spiega il responsabile della vigilanza del WWF Alessandro Acciai – sono apparecchi di libera vendita ma non si possono utilizzare per la caccia in quanto la legge proibisce di impiegarli come strumento per richiamare gli uccelli migratori”.
Purtroppo l’area del Padule di Fucecchio non è nuova a questi episodi di bracconaggio. Il Wwf, che da alcuni anni organizza una campagna di controlli, ha censito oltre 700 appostamenti fissi per la caccia agli uccelli migratori.
Per fortuna i cacciatori non sono tutti uguali: “Sono molte le segnalazioni di irregolarità che arrivano dai cittadini ma anche dai cacciatori, soprattutto giovani – continua Acciai – sia alle Guardie WWF che ai Carabinieri Forestali e alle Polizie provinciali. Questo fa ben sperare nelle nuove generazioni per una maggiore sensibilità verso il rispetto del nostro ambiente”.
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