Tra aprile e maggio nell’area protetta oltre 50 esperti da tutta Italia e da altri Paesi europei per uno studio internazionale coordinato dall’Ispra.
Redazione
13 febbraio 2024
PISA – Un trionfo di biodiversità: questo è il Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli dal momento che ci vivono ben 291 specie di uccelli. Un numero che si ottiene sommando i vari periodi dell’anno e che comprende svernanti, nidificanti e migratori.
Per quanto riguarda gli uccelli acquatici svernanti si è da poco concluso il censimento annuale coordinato dal Centro Ornitologico Toscano: nei 23.000 ettari del Parco sono stati individuati 9.000 esemplari. A fare la parte del leone il lago di Massaciuccoli con il suo Padule e la Tenuta di San Rossore dove sono stati contati rispettivamente 4.500 e 3.500 individui. Tra le specie più numerose il germano reale (1.075), il cormorano (929) e l’alzavola (872), con il lago che si conferma il più importante sito toscano per i falchi di palude (68) e registra una presenza importante di gru (42).
Si tratta però solo di una parte dell’avifauna del Parco: agli svernanti, che sono le specie che qui passano l’inverno, vanno aggiunti gli uccelli nidificanti, cioè quelli che arrivano in primavera per deporre le uova e gli uccelli di passo o migratori. Proprio San Rossore rappresenta una delle tappe più importanti per le specie che si muovono tra l’Africa e il nord Europa. La ricchezza di ecosistemi diversi come la zona umida delle Lame di Fuori, i canali interni, i campi e le foreste rendono il Parco una delle zone d’elezione per gli uccelli migratori per stazionare e rifocillarsi nel corso del lungo viaggio.
Come tutti gli anni da aprile a maggio oltre 50 esperti da tutta Italia e da altri Paesi europei come Austria e Ungheria, guidati dal Centro Caterini, l’osservatorio ornitologico più antico d’Italia (leggi qui l’articolo) con il suo presidente Riccardo Gambogi, saranno a San Rossore per la campagna di inanellamento ‘Progetto limicoli’. Uno studio internazionale che si svolge sotto l’egida dell’Ispra, l’Istituto superiore per la Protezione e la ricerca ambientale. La ricerca svolta a San Rossore permette di studiare la velocità degli uccelli, la direzione e la stagionalità dei movimenti migratori e i comportamenti delle varie specie. Con operazioni non traumatiche, condotte da persone formate appositamente per agire in maniera delicata proteggendo la salute degli uccelli, si possono conoscere meglio le abitudini dei volatili e proporre azioni di salvaguardia. I dati raccolti sono messi in rete con gli altri centri europei e internazionali.
«Nessun esperto si sbilancia a stimare il numero di esemplari complessivo tra svernanti, più semplici da conteggiare perché stazionari, nidificatori e migratori – commenta il presidente del Parco Lorenzo Bani – ma possiamo sicuramente dire che sono decine di migliaia, forse qualcosa di più. Un patrimonio di biodiversità da conoscere, apprezzare, promuovere, studiare e salvaguardare».
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