Impatto (quasi) zero - di Laura Lop

Basta usa-e-getta, noi scegliamo il riuso

we choose reuse

Una petizione on line chiede all’Europa di semplificare e uniformare le norme che possono portare a una reale riduzione dei rifiuti. Firmatela.

 

di Laura Lop

Gli attivisti, si sa, appartengono alla categoria dei sognatori, non si adattano al mondo così com’è, si ingegnano per immaginarne uno diverso, contestano le ingiustizie e si adoperano affinché si concretizzino le alternative.
Le lotte possono essere sfiancanti perché quasi sempre la sensazione è quella di scontrarsi con eserciti di giganti Golia dentro a un parco di mulini a vento: persone comuni che si mettono in testa di dialogare con potentati politici, multinazionali, intrecci di interesse di ogni genere perché, in fondo, una mano lava l’altra e tutte e due lavano il viso…

Cambia decisamente musica quando gli obiettivi diventano il bene comune, una visione di futuro più ampia, la qualità della vita che soccombe alle percentuali del Pil e tutto quanto ruota al citatissimo concetto della sostenibilità ambientale.

È incredibile constatare quanto siamo devoti alla magia: bio di qua, green di là, sostenibile di sopra, etico di sotto e il maquillage è servito. Funziona con tutto, non ci sono regole nemmeno di decenza che impediscano al marketing di camuffare anche la peggiore produzione dal punto di vista dell’inquinamento e dell’opportunità economica per propinarci, con nostra gioia, del bio.
Lapidaria la frase del famoso biologo Teodosij Dobzhansky: “Nulla in biologia ha senso se non alla luce dell’evoluzione”.

Proviamo allora a illuminare il nostro tempo.
La pandemia non è decisamente servita, se parliamo in termini di grandi numeri, di decisori politici e industriali, a trasmetterci il messaggio che da anni aleggia: se continuiamo così, il pianeta collassa e, brutto a sentirsi dire, solo gli esseri umani saranno annientati perché tanto la Natura si rigenera.

Ma torniamo agli attivisti, torniamo ai sognatori radicati per terra.
Il movimento internazionale Zero Waste raccoglie adesioni da ogni parte del mondo, il focus principale è lo studio della prevenzione e della riduzione dei rifiuti, soprattutto di quelli non riciclabili perché, piccolo dettaglio, non abbiamo ancora trovato il modo di spedire le nostre montagne di spazzatura su un altro pianeta (ma come se ne presentasse l’occasione, sicuramente non avremo remore a inzozzare qualcun altro, in una sindrome Nimby a raggio spaziale).

reuserevolutionUnendo le forze dei vari gruppi internazionali un mese fa è stata lanciata una campagna, sotto forma di petizione on line, per chiedere ai decisori politici europei di semplificare – chiarire – uniformare le normative che comportano una reale riduzione di rifiuti, ovvero: il vuoto a rendere, lo sfuso, la possibilità di portarsi i propri contenitori da casa quando andiamo a fare la spesa o per l’asporto.
Questa campagna si rende indispensabile perché spesso, nonostante la buona volontà di commercianti e consumatori, questi sistemi sono introvabili, di difficile gestione e comprensione, di scoraggianti carichi di responsabilità e anti-economici.

Se l’economia circolare è veramente una priorità come condizione essenziale alla nostra sopravvivenza senza guerre, migrazioni, cambiamenti climatici inarrestabili, riconversione di lavori (volevo evitare ma qui ci sta: la green economy), uscire dall’usa e getta e tornare, perché di tornare si tratta, a dei sistemi più ecologici, ognuno deve fare la sua parte e questo è il momento anche per le direttive europee di supportare e investire economicamente sulle buone pratiche.

La petizione si trova sul sito  wechoosereuse.org  e si può firmare on line, scegliendo tra 4 soggetti diversi: come cittadino individuale, come ong/associazioni, come attività commerciale e come Comune. Data l’ampia visibilità, come forma di auto-promozione può essere inserito il proprio logo.
La campagna si concluderà nel giorno del “refill day” il 16 giugno.
Invito tutti a firmare questa petizione (scorrete le pagine fino in fondo), a contattarmi in caso di difficoltà e a tenere a mente che per quanto la vittoria del gigante Golia fosse scontata, la storia ci insegna che insospettabilmente vinse il coraggio.

Laura

 

Laura Lo Presti vive sulle colline del Montalbano, circondata dalla Natura e dai suoi gatti. Attivista ambientale per passione, collabora con il Centro di Ricerca Rifiuti Zero di Capannori (www.rifiutizerocapannori.it) e con Toscana Bio per la Sostenibilità (facebook.com/ToscanaBio.per.la.Sostenibilita).







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